Terrà

Siccità in Sicilia
Prime misure per contrastare la “zona rossa”: acque del lago Arancio per l’irrigazione

Le acque del lago Arancio potranno essere riutilizzate per scopi irrigui. Arrivano i primi provvedimenti per contrastare una Sicilia, l’unica regione d’Italia “zona rossa” per la siccità, come ha certificato recentemente anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) con l’aggiornamento dei sui dati. Dopo mesi di incertezze e preoccupazioni, finalmente una buona notizia per gli agricoltori della Valle del Belìce. Il 21 gennaio, i risultati dei campionamenti effettuati sulle acque del lago Arancio hanno confermato che i parametri chimico-fisici e microbiologici rientrano nel range previsto dalla legge. Questo sviluppo positivo ha portato alla firma di un provvedimento, anche se provvisorio, che consente l’utilizzo delle acque del lago per scopi irrigui. Si attendono, infatti, dei risultati dei prossimi campionamenti analitici condotti dall’Arpa.

Intanto, l’Asp di Agrigento sottolinea l’importanza di continuare a monitorare attentamente la qualità delle acque del lago Arancio per garantire la sicurezza degli utilizzi irrigui. Ha inoltre raccomandato l’uso di dispositivi di protezione individuale per gli operatori impegnati nell’irrigazione, al fine di evitare possibili rischi. Lo stop all’irrigazione con le acque del lago Arancio era stato imposto il 30 novembre scorso a causa della presenza dell’alga rossa, causando notevoli difficoltà agli agricoltori della zona. Il nuovo provvedimento, firmato da Leonardo Santoro, segretario generale del Dipartimento regionale dell’autorità di bacino del distretto idrografico Sicilia, rappresenta quindi una significativa boccata d’ossigeno per i produttori agricoli di Sambuca, Santa Margherita, Menfi e Sciacca, anche se viene imposto un limite al metodo di irrigazione mediante nebulizzazione.

Lago Arancio

“Aspetto fondamentale è che le risorse idriche disponibili potranno essere impiegate anche per le colture ortive – spiega l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro – oltre che per quelle arbustive e fruttifere ad alto, medio e basso fusto. Era una richiesta che avevo inoltrato all’Asp a fine gennaio, recependo le preoccupazioni crescenti dei produttori per la carenza di acqua”. La Regione, dal canto suo, sta lavorando su altre iniziative per contrastare l’annosa questione siccità. Nei giorni scorsi, in merito, è stato dato il via libera a un finanziamento di quasi 8,5 milioni di euro per lo sfangamento e la messa in sicurezza dei dispositivi di scarico proprio del lago Arancio. Questo intervento mira a rassicurare gli amministratori e gli operatori del settore agricolo, riducendo al contempo i danni alle produzioni orticole dovuti alla mancanza di irrigazione adeguata.

Va ricordato, che il panorama normativo che regola gli interventi negli alvei dei corsi d’acqua pubblici in Sicilia ha subito recentemente delle modifiche. Attraverso un decreto regionale, sono state introdotte disposizioni specifiche volte a semplificare e regolamentare le operazioni di prelievo temporaneo di acqua, senza richiedere l’autorizzazione idraulica unica. Queste deroghe sono concesse a enti locali e consortili e sono limitate nel tempo alla durata della situazione di elevata severità idrica. Da qui il provvedimento di Santoro. Un provvedimento che rappresenta un passo avanti importante per il settore agricolo della Valle del Belìce, mentre gli interventi di miglioramento infrastrutturale mirano a garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche nella regione.

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