Terrà

Il concorso
Rurart, un ritratto dell’agricoltura italiana che cambia

di Dario Cataldo

Nella suggestiva location di Santo Stefano di Camastra (Messina), si è svolto l’evento conclusivo di Rurart Gallery, il concorso lanciato dalla Rete Rurale Nazionale in sinergia con il Mipaaf e le regioni italiane per coinvolgere gli street artist nella valorizzazione delle aree rurali e delle loro potenzialità. Il vincitore del concorso, Fedeliano Nacucchi, ha realizzato il suo murale su una parete del Comune agricolo, raffigurando Demetra, la dea dell’agricoltura, rivestita di nuova e attuale luce in chiave pop.  Dietro c’è una chiara componente semantica: attingere al passato per progettare il futuro di un’agricoltura che si apre al dialogo con altre forme di espressione culturale. L’evento è stato anche un’occasione per conoscere il nuovo Piano Strategico della PAC e le opportunità offerte dal Programma di Sviluppo Rurale attualmente in corso.

Una giornata ricca di appuntamenti, tra visite guidate alle aziende di ceramiche locali, passando per delle realtà agricole, che grazie ai bandi finanziati dal PSR Sicilia hanno investito sulla coltivazione di piante esotiche come il mango e l’avocado. Dei pionieri che oggi raccolgono con sacrificio i frutti del loro impegno. Dopo la degustazione di prodotti del territorio si è svolto un articolato convegno in cui si è parlato di Aree rurali nella nuova programmazione, di strumenti e di opportunità. Un proficuo momento di confronto tra i vertici dell’Assessorato regionale all’agricoltura, i rappresentanti della Rete Rurale nazionale, quelli del Ministero al ramo e l’Autorità di gestione del PSR della Regione Umbria.

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In un clima di reciproca condivisione di saperi, best practices e auspici per la nuova programmazione, è stata svelata l’opera vincitrice del contest. Grazie a Rurart Gallery si è aperta una finestra sui cambiamenti del settore agricolo, utilizzando un linguaggio artistico contemporaneo. Un codice nuovo, nel quale si mescola un caleidoscopio di componenti quali: i saperi tramandati, la digitalizzazione, l’innovazione tecnologica, l’attenzione alla sostenibilità e al territorio. Tutti temi che Rurart Gallery ha messo in luce, accendendo i riflettori sul cambiamento in meglio delle Aree rurali. D’altronde lo sviluppo di tali territori non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse locali, intese non solo come risorse naturali e ambientali, ma anche come risorse storiche, culturali, sociali ed economiche.

Le risorse nostrane sono infatti elementi distintivi e competitivi di un territorio, che possono attrarre investimenti, turismo, innovazione e in grado di migliorare la qualità della vita. Tra le risorse locali, un ruolo importante è svolto sia dall’arte che dalla cultura territoriale, che insieme possono contribuire a creare identità, coesione, partecipazione e creatività nelle comunità rurali. L’arte e la cultura sono anche un potente strumento di comunicazione e promozione sia dei prodotti agroalimentari di qualità che delle tradizioni gastronomiche locali, creando sinergie tra i diversi attori del territorio e generando valore. Giornate come questa di Santo Stefano di Camastra, servono a mostrare a tutti che non basta intercettare i bisogni di un territorio se poi non sono adeguatamente comunicati all’esterno. Il murale è uno dei canali del variegato panorama della comunicazione.

Ha permesso di comunicare l’evoluzione dell’agricoltura non solo dai canonici canali istituzionali; è uscita fuori, sul territorio. Comunicare solo tra addetti ai lavori non ha ricadute sulla comunità, come invece accade rendendo partecipi i protagonisti del territorio, per la creazione di valore economico, sociale e culturale. Il murale che raffigura la Demetra futurista è il simbolo della natura ciclica e fertile della nostra terra. Un messaggio che veicola la capacità di collegare una figura mitologica alla contemporaneità. “L’idea – commenta l’artista Fedeliano Nacucchi – è l’istantanea dell’agricoltura italiana che si interfaccia con la tecnologia. Lo fa attingendo all’arte e alla cultura, per sensibilizzare soprattutto i giovani alle diversità agricole. Mi auguro che questi eventi abbiano un seguito tra le Istituzioni e le scuole, per riprenderne i concetti e contestualizzarli in ogni specifica realtà”. Nel murale di Nacucchi, la dea Demetra sposta l’attenzione su dove sta volgendo l’agricoltura. C’è da scommettere che dallo sguardo compiaciuto è soddisfatta per l’inaugurazione di una nuova era ormai alle porte.

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