Terrà

Il progetto Ricinolio
Biocarburante e bioinsetticida da olio e sottoprodotti di ricino

di Paolo Ferlisi

Finanziato dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, attraverso il Psr (sottomisura 16.1 – “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”, il progetto Ricinolio entra nel vivo. Un progetto che prevede attività di ricerca applicata e trasferimento di innovazione tecnologiche nel settore della produzione agricola per l’ottenimento di olio e sottoprodotti di ricino. L’olio di ricino sarà utilizzato come biocarburante o come bioinsetticida, mentre il panello di estrazione ed i residui colturali, potranno essere utilizzati per la cogenerazione o come ammendante. La valorizzazione di colture oleaginose adatte ad ambienti marginali permette al comparto agricolo di svolgere un ruolo di rilievo sia come fornitore di energia che di salvaguardia dell’ambiente, il tutto inserito in un progetto più ampio di multifunzionalità dell’agricoltura che abbia per riferimenti la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Il ricino è una pianta appartenente alla famiglia delle Euforbiacee.

Capofila del progetto, la Excosystem di Augusta, che, in questa fase, ha fornito assistenza alle aziende agricole partner, per tutte le operazioni propedeutiche alla semina del ricino. Ora si attendono, sotto la supervisione dei partner scientifici (Università di Catania e CNR), i risultati delle prove. Da diversi anni Excosystem ed Università di Catania, effettuano prove, testando diverse varietà di ricino e cercando di individuare, tra l’altro, quella che in termini di resa media di olio, possa essere quella più produttiva. La coltivazione sarà sostenuta anche dall’utilizzo di un prodotto altamente igroscopico (copolimero miscelato a pomici, torba e lave macinate) denominato Niura. Tale prodotto, brevettato dal capofila, è in grado di assorbire una quantità di acqua pari a circa il 350% del proprio peso e potrà essere utilizzato in zone particolarmente aride consentendo un ciclo produttivo senza il ricorso all’irrigazione.

Grazie a questo moderno prodotto si può risparmiare fino al 90% di acqua e potrà essere utilizzato in tutte le condizioni in cui è necessario il mantenimento di un livello costante di umidità per le piante. Alle prove di coltivazione seguiranno quelle di raccolta. Oltre al metodo “classico” della raccolta manuale, sarà anche sperimentato l’utilizzo di un prototipo di attrezzo raccoglitore che, per i frutti di ricino, notoriamente spinosi, dovrebbe permettere una raccolta più agevole. La coltivazione sarà seguita dall’ottenimento di olio di ricino e dalla spremitura dei semi attraverso il collaudo di un prototipo di macchina innovativa. C’è molto ottimismo nello staff di progetto. Progetto partito nel migliore dei modi e nei campi già seminati la produzione è a buon punto. Adesso non bisogna fare altro che attendere per verificare i risultati.

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