
L'Ue concede il prestigioso marchio
Primo avocado Igp d’Europa: la scommessa vinta delle Canarie
È ufficiale: l’avocado coltivato nelle Isole Canarie entra nell’olimpo delle eccellenze agroalimentari europee. La Commissione UE ha dato il via libera all’iscrizione dell'”Aguacate de Canarias” nel registro delle Indicazioni Geografiche Protette (Igp), coronando un percorso di valorizzazione iniziato oltre mezzo secolo fa.
“Si tratta di un riconoscimento storico”, commenta un portavoce della Commissione, “che premia la specificità di un prodotto unico, frutto del connubio irripetibile tra territorio vulcanico e microclima subtropicale”.
Il riconoscimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Europea il 22 aprile, rappresenta una prima assoluta: l’Aguacate de Canarias è infatti il primo avocado europeo a ottenere la prestigiosa IGP, diventando il prodotto numero 3.458 dell’elenco comunitario.
Dal vulcano alla tavola
A fare la differenza è l’habitat: i terreni vulcanici e il clima delle Canarie regalano un frutto dalla maturazione lenta, con una consistenza straordinariamente cremosa e un contenuto di grassi superiore alla media. La polpa, che sfuma dal giallo al verde a seconda della varietà, svela al palato note erbacee accompagnate da un inconfondibile sentore di nocciola.
Le varietà che possono fregiarsi del marchio IGP sono sei: Hass, Fuerte, Orotava, Pinkerton, Reed e Carmen, tutte destinate esclusivamente al consumo fresco.
Dagli anni ’60 al boom internazionale
Il boom dell’avocado canarino è iniziato negli anni ’60 con le prime esportazioni, ma è nell’ultimo decennio che il prodotto ha conquistato i mercati internazionali. Oggi è protagonista nelle principali fiere di settore – da “Fruit Attraction” a “Fruit Logistica”, fino a “Madrid Fusión” – e rappresenta un pilastro dell’economia agricola dell’arcipelago.
Spagna terza potenza delle Igp
Con questa new entry, la Spagna rafforza la sua posizione nella classifica europea delle Indicazioni Geografiche, confermandosi al terzo posto con 389 denominazioni tutelate, dietro all’Italia (891) e alla Francia (773).
“Questo riconoscimento non è solo un bollino di qualità”, sottolinea un esponente del consorzio dei produttori, “ma uno strumento fondamentale per proteggere un’eccellenza territoriale dalla concorrenza sleale e dalle imitazioni”.
Per i consumatori, l’IGP rappresenta invece una garanzia di tracciabilità e autenticità in un mercato sempre più globalizzato. Mentre per l’economia delle isole, l'”oro verde” si conferma una leva strategica di sviluppo sostenibile: un’eccellenza che, grazie alla tutela europea, potrà ora affrontare con maggiore sicurezza le sfide dei mercati internazionali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA