Agricoltura
La Sicilia chiede all’Ue interventi straordinari. In assenza di piogge, perdite fino al 70%
Il governo regionale della Sicilia ha deciso di richiedere all’Unione Europea e al Ministero della Sovranità Agricola, Alimentare e Forestale il riconoscimento delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali per l’intero territorio siciliano, come previsto dal regolamento UE 2021/2116. Questa richiesta è motivata dalla persistente siccità che affligge l’Isola da circa un anno, considerata una delle più gravi degli ultimi cinquant’anni.
La proposta del presidente Schifani
Il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente ricopre anche la carica di assessore all’Agricoltura, ha presentato la proposta durante la seduta di Giunta di ieri pomeriggio. La documentazione allegata evidenzia la significativa riduzione delle risorse idriche negli invasi e una situazione generale che colloca la Sicilia in una “zona rossa” per carenza di acqua, paragonabile a quella di paesi come Marocco e Algeria. La crisi idrica si è aggravata ulteriormente nelle ultime settimane a causa della mancanza di acqua per l’irrigazione nei bacini. Le stime per il settore agricolo e zootecnico indicano una perdita media del 50% della produzione nel caso di scarse precipitazioni estive, e del 75% in assenza totale di piogge.
Misure di emergenza e richieste di deroghe
“Abbiamo già dichiarato lo stato di calamità naturale per i danni all’agricoltura il 9 febbraio e ottenuto il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale il 6 maggio scorso,” ha detto il governatore Schifani. “La situazione di estrema gravità ci impone questo ulteriore passo per sostenere le nostre aziende agricole e gli allevamenti. Il mio governo è impegnato su più fronti per contrastare la mancanza d’acqua, ma è necessario che tutte le istituzioni, comprese quelle europee, dimostrino attenzione e sensibilità per una emergenza che va affrontata in modo corale”.
Il riconoscimento delle condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali dal primo luglio 2023 a maggio 2024 permetterà alle imprese agricole e zootecniche siciliane di usufruire di deroghe in alcuni ambiti della Politica Agricola Comune. Queste deroghe consentiranno di non applicare determinati vincoli a pascoli e terreni, di continuare a ricevere aiuti, e di rinviare pagamenti, sanzioni e oneri.
La crisi Idrica in Italia
La siccità in Italia ha raggiunto livelli critici, con una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili nel 2023 rispetto alla media storica dal 1950. Secondo la Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti, dodici regioni italiane sono attualmente classificate come ad alto stress idrico. L’aumento delle temperature e l’impatto delle attività umane hanno intensificato la pressione sulle risorse idriche, collocando l’Italia al quarto posto nell’Unione Europea per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio, Grecia e Spagna registrano valori peggiori.
Settori colpiti
I settori dell’agricoltura e dell’idroelettrico sono tra i più colpiti. La produzione di miele è crollata del 70%, quella delle pere del 63% e delle ciliegie del 60%. L’idroelettrico, una fonte cruciale di energia rinnovabile, soffre a causa della riduzione delle risorse idriche, compromettendo la capacità del Paese di soddisfare la domanda energetica.
Interventi e investimenti
Il presidente Schifani ha annunciato l’approvazione del primo Piano di interventi da venti milioni di euro per l’emergenza idrica in Sicilia. Il programma prevede la rifunzionalizzazione di pozzi e sorgenti, l’acquisto e la sistemazione di autobotti, e la riparazione di reti di interconnessione. Ulteriori venti milioni di euro sono destinati ad un secondo Piano di interventi. Inoltre, l’accordo sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 prevede 90 milioni di euro per la riattivazione di tre dissalatori a Trapani, Gela e Porto Empedocle.
Il Piano complessivo include 138 interventi per favorire l’approvvigionamento idrico, con la costruzione di nuovi pozzi, la riparazione di quelli esistenti, e il potenziamento dei sistemi di sollevamento e pompaggio. Due milioni di euro sono destinati all’acquisto di nuove autobotti e alla riparazione di quelle già in uso. “La Regione è consapevole della gravità della situazione – conclude Schifani – e siamo impegnati quotidianamente per affrontare l’emergenza idrica con il supporto del governo nazionale e delle istituzioni europee”.
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