L'unione fa la forza
Rilanciare i prodotti certificati, i Consorzi provano a fare rete. Scilla: “I marchi valorizzano le eccellenze siciliane”
Rilanciare i prodotti certificati della Sicilia, mettendo in campo una serie di interventi. Da qui il primo Convegno “Stati generali dei Consorzi DOP – IGP – DOC – QS Sicilia”, marchi che rappresentano l’eccellenza dei nostri prodotti e la loro valorizzazione è tra gli obiettivi portanti del PSR Sicilia 2014-2022 e del nuovo quadro di politica agricola e alimentare definito dalla Commissione “From Farm to Fork” e “Green New Deal”. E così nell’ottica di una crescente richiesta di prodotti certificati è strategico creare una rete di collaborazione tra i vari produttori e gli organi regionali per una maggiore commercializzazione nei mercati nazionali e internazionali.
CIBO E VINO: PRODOTTI DOP IGP STG IN SICILIA
CIBO | VINO | TOTALE | |||||
DOP | IGP | STG | Totale | DOP | IGP | Totale | DOP-IGP-STG |
20 | 16 | 3 | 39 | 24 | 7 | 31 | 70 |
“I marchi di qualità valorizzano le eccellenze siciliane e aggiungono valore alla produzione – afferma l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla – In questo modo, è possibile avere maggiori probabilità di conquistare fette di mercato importanti e, nello stesso tempo, garantire la qualità al consumatore finale”. In altri termini, per l’esponente del governo Musumeci, “occorre puntare sulla valorizzazione dell’agroalimentare rispetto all’eccellenza qualitativa e anche rispetto alla storicità”. In sostanza, “una politica di marketing avrebbe un riverbero diretto sull’economia”.
Tuttavia è innegabile che il sistema ha subito l’impatto del COVID-19, determinando una serie di fattori negativi come la riduzione della domanda agroalimentare del canale Ho. Re. Ca (hotel, ristoranti e catering) e la riduzione della domanda di cibo dei turisti internazionali in Sicilia. In questo scenario difficile, si aggiunge i rialzo dei prezzi di materie prime e di energia che sta mettendo seriamente a rischio la realizzazione degli investimenti e il normale funzionamento delle aziende agricole.
E’ opportuno ricordare che il sistema agricolo, agroalimentare e agrituristico della Sicilia è un sistema economico basato su prodotti di qualità, valore aggiunto e relazioni virtuose tra turismo, enogastronomia ed export. Pertanto sarà necessario indirizzare questo sistema verso obiettivi ben precisi, come il rafforzamento del ruolo dell’agricoltore, la valorizzazione delle produzioni agroalimentari siciliane (prodotti con valore ambientale ‘BIO’, territoriale ‘DOP-IGP-DOC-QS Sicilia’ e culturale-antropologico), la tutela della salute dei consumatori e il contrasto alla contraffazione, la promozione della biodiversità agricola della Sicilia (strategica per il mercato e per la “transizione ecologica” verso modelli colturali agro-ecologici), senza dimenticare l’incremento delle capacità promozionali e di marketing dei prodotti a marchio.
Nel corso dello scorso anno, secondo il rapporto Ismea-Qualivita 2021, l’Italia ha registrato 3 nuovi prodotti DOP IGP in 2 regioni. Per l’agroalimentare l’Italia vanta 315 prodotti e le 3 nuove registrazioni del 2021 sono il Pistacchio di Raffadali DOP (Sicilia), la Pesca di Delia IGP (Sicilia) e l’Olio di Roma IGP (Lazio). Per il settore vitivinicolo si contano 526 denominazioni, considerando anche la denominazione autorizzata a livello nazionale all’etichettatura transitoria (ai sensi dell’Art. 72 del Reg. 607/2009) Pignoletto DOP (Emilia-Romagna) e la cancellazione a livello italiano della Denominazione Valtènesi DOP (Lombardia).
“Fare rete è essenziale per raggiungere lo scopo finale – conclude Scilla – ed è anche importante fare informazione. È importante tenere sempre alto il valore delle tradizioni siciliane, pertanto occorre mantenere la specificità della sicilianità. Ecco perché il brand Sicilia è volano delle imprese dell’Isola”.
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