Terrà

Cambiamento climatico
Limoni di Sicilia, produzione a rischio. L’allarme produttori

La siccità persistente che attanaglia la Sicilia rischia di mettere in ginocchio la produzione di limoni made in Sicily, produzione che stando così le cose potrebbe essere subire una consistente flessione. Con questa spada di Damocle sulla testa, è partita la campagna di raccolta dei limoni, tra mille preoccupazioni e una presa d’atto della crisi che sta per affrontare tutto il comparto.

Di fatto, le preoccupazioni erano state espresse dai produttori e imprenditori quest’estate, quando i venti caldissimi di luglio avevano causato la caduta di tutti i frutti maturi di verdello. “C’è stato un crollo totale”, dice a Terrà Renato Maugeri presidente del Consorzio di tutela limone dell’Etna. Una situazione alla quale è stato impossibile porre riparo e a cui si è sommata un’altra anomalia: l’estrema e non prevedibile siccità degli ultimi mesi che ha avuto ripercussioni sul versante occidentale dell’isola.

Diverso, ma ugualmente preoccupante, quello che sta accadendo dall’altro lato dell’Isola, come spiega ancora Maugeri: “Sul versante orientale si è sentita meno, perché sono presenti dei pozzi che hanno potuto alimentare le produzioni, ma contemporaneamente il prezzo dell’acqua è andato alle stelle e dunque si è registrato un grave danno economico per chi ogni giorno lotta contro le avversità metereologiche”. Insomma, oltre al danno la beffa.

E riemerge con forza, l’annosa questione dell’irrigazione, in quanto “le piante necessitano comunque dell’acqua piovana e ancora non piove come dovrebbe”. Con una conseguenza immediata e ben visibile anche ad un occhio non attento: i frutti sono più piccoli del normale. Da qui le due previsioni tracciate da Maugeri: produzione di limoni inferiore al passato, ad eccezione di quella del verdello recuperata ad agosto; pezzatura del prodotto più piccola.

Questa situazione causa già un ritardo nella raccolta e quello che si fatto accadrà sarà una riduzione del numero di raccolte, da tre a due, con la diretta conseguenza che buona parte della merce, per dirla con Maugeri, andrà a finire all’industria. Inevitabili le richieste dei coltivatori, già avanzate alla Regione attraverso i Comuni, di ottenere dei ristori per i danni subiti in estate e per il calo previsto a causa del cambiamento climatico. Una vera sciagura per l’agricoltura siciliano.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment