Psr Sicilia
Filiera del monococco in Sicilia, avanti tutta. Ecco il primo grano coltivato dall’uomo
A distanza di due anni dall’avvio del progetto Co.S.Mo. sono stati realizzati due cicli colturali del monococco, che hanno previsto la coltivazione delle varietà Hammurabi e Norberto da parte delle aziende agricole partner dell’iniziativa, attuando i protocolli colturali messi a disposizione dagli enti di ricerca partner del progetto (Consorzio di ricerca Gian Pietro Ballatore, capofila; il CREA- IT di Roma, Centro di Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari, ente di ricerca nazionale vigilato del Ministero dell’Agricoltura e la Società Produttori Sementi, azienda che si occupa di miglioramento genetico e moltiplicazione delle sementi). Il progetto Co.S.Mo. (Cooperazione per lo sviluppo in Sicilia della filiera del grano Monococco”, è stato finanziato attraverso la misura 16.1 del PSR Sicilia 2014-2022 dal Gruppo Operativo “MONOCOCCO”.
Ebbene, parte della paglia prodotta nei campi dimostrativi dell’azienda agricola Rizzo è stata imballata per poter valutare l’attitudine all’utilizzo per scopi energetici e per la produzione di bricchetti di monococco (paglia compressa), da destinare all’alimentazione di caldaie a biomassa, in un’ottica di economia circolare. Il monococco prodotto è stato molito dal partner Molini del Ponte di Castelvetrano, da anni impegnata nei processi di recupero e valorizzazione delle varietà di conservazione i cosiddetti “grani antichi”, e le diverse tipologie di sfarinati (integrali e convenzionali ottenuti con molitura sia a cilindri, sia a pietra) sono state utilizzate per le prove di pastificazione, presso il pastificio Eocene di Salemi (Trapani), e per le prove di panificazione in corso di realizzazione presso la Cooperativa Agricola Valle del Dittaino.
Il primo grano coltivato dall’uomo
Il monococco è stato il primo grano coltivato dall’uomo, oltre diecimila anni fa nella mezzaluna fertile, di cui anche in Sicilia sono stati ritrovati resti sia nei pressi della grotta dell’Uzzo nella Riserva Naturale dello Zingaro in provincia di Trapani che nel Siracusano, e che oggi presenta delle caratteristiche che lo rendono più che mai adatto sia per una coltivazione sostenibile che per una trasformazione in prodotti altamente indicati per l’alimentazione di bambini, anziani e soggetti con problemi di digeribilità del glutine. Il progetto Co.S.Mo. mira alla organizzazione e sviluppo della filiera del grano monococco in Sicilia. Per ottenere questo risultato verranno trasferite alle aziende agricole partner di progetto le conoscenze acquisite dagli enti di ricerca a livello regionale e nazionale.
La caratteristica del monococco
La caratteristica principale del monococco è quella di avere un elevato contenuto di proteine, dal 17% al 19% del peso secco della cariosside, anche in regime di coltivazione biologica, a fronte del quale l’indice di glutine è molto basso, quasi inesistente e dunque altamente digeribile. L’alimentazione a base di monococco, quindi, è indicata anche per i soggetti che ritengono di avere problemi di digeribilità al glutine, cioè circa il 6% della popolazione, anche se non è indicato per i pazienti celiaci. Un’altra caratteristica di questo grano è il suo contenuto in composti ad attività antiossidante, come i polifenoli, ma soprattutto i carotenoidi, cinque volte superiori rispetto al frumento (tenero o duro).
Inoltre, la sua ricchezza di microelementi, ferro e zinco, fa sì che sia indicato per l’alimentazione del bambino o dell’anziano. La sua ricchezza in fibre, poi, come i FOS frutto-oligosaccaridi, potenti prebiotici, indirizzano la microflora intestinale verso batteri buoni, rendendoli antagonisti di quelli nocivi, in quanto quasi del doppio rispetto al frumento. Per quanto riguarda gli aspetti ambientali e climatici, poi, la coltivazione del monococco permette di ottenere effetti positivi anche livello ambientale, perché necessita di un minore apporto di input esterni (concimazioni) rispetto al grano duro, il cereale più diffuso a livello regionale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?
Post a Comment
Devi essere connesso per inviare un commento.