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Etica, sostenibilità e successo nei mercati. La Rete InCampagna, quando l’unione fa la forza

di Veronica Bonanno

La Rete InCampagna è un progetto che coinvolge produttori agricoli, artigiani della trasformazione e conservazione alimentare ed alcune realtà commerciali dedicate alla comunicazione e alla distribuzione all’estero. Il progetto nasce nel 2014 da un’idea dell’attuale presidente, Andrea Valenziani. Siciliano, dopo anni trascorsi all’estero e una laurea in fisioterapia, Valenziani decide di tornare nella sua terra d’origine, a Carlentini (Siracusa), per lavorare nell’azienda agrumicola di famiglia. Ed è così che si accorge dei “limiti” del modello agricolo tradizionale: padronale, spesso monocolturale, dipendente dal mercato, e con una forte precarietà in termini di lavoro.

In altri termini, ingiusto, non solo a livello sociale ma anche imprenditoriale, poiché spesso non consente una seria programmazione e la professionalizzazione della manodopera. In sostanza, un modello agricolo stretto tra il mercato di prossimità e la filiera della grande distribuzione, che rende difficile coniugare qualità e guadagno. Una volta capito che questi problemi non erano affrontati solo dalla sua azienda ma anche da altri produttori con cui decise di fare “rete” e trovare soluzioni sfruttando le economie di scala, per rendere la produzione agricola davvero moderna e sostenibile sotto tutti i punti di vista.

Ma a unica e indiscussa condizione: tutti i partecipanti alla Rete InCampagna agiscono coerentemente con i principi di trasparenza, etica, onestà, tutela della natura e dell’uomo, che sono definiti dal regolamento aziendale. Quindi, vi sono dei requisiti minimi che limitano la possibilità di adesione alla Rete. Non si tratta di limiti economici o dimensionali, bensì di caratteristiche indicative della qualità etica, agricola e produttiva delle aziende partecipanti. Il loro modo di agire è incentrato sulla trasparenza, e l’operato è quello di un gruppo che non oscura l’identità dei singoli progetti.

Per questo motivo la Rete ha un nome e un simbolo per farsi riconoscere, ma non applica nessun marchio che sostituisca e copra l’identità di ciascuno dei produttori, poiché la chiave per la serena continuità di un insieme è che ognuno sia responsabile del proprio lavoro e che possa trarre beneficio dai propri meriti. “Siamo un gruppo attivo e in costante dialogo – afferma Valenziani -. Le scelte della Rete partono dalla comprensione delle esigenze di tutti, dal continuo confronto alla capacità di autocritica. Non escludiamo la convivenza tra aziende concorrenti, anzi, riteniamo che lavorare fianco a fianco con chi fa del proprio meglio per crescere sia uno stimolo per tutti e lasciamo che siano i clienti a scegliere in funzione dei loro gusti, della loro soddisfazione e delle relazioni che hanno instaurato nel tempo con ciascuno di noi”. Per il presidente di Rete InCampagna, in sintesi, “la competizione è sana quando è fondata sulla correttezza”.

Come funziona la Rete

La Rete è organizzata in maniera da raccogliere, confezionare e spedire solo prodotti già ordinati e acquistati. Questo permette loro di eliminare tutti i costi dati dagli sprechi caratteristici della grande distribuzione organizzata e risultare competitivi pur essendo molto più piccoli e meno strutturati. Tutti i prodotti, sia freschi che trasformati, vengono offerti nella misura in cui il produttore riesce a produrne, garantendo così la qualità artigianale che li contraddistingue. Grazie all’informatica sono in grado di gestire un’offerta complessa e frammentata senza rischiare di superare i limiti quantitativi indicati dal produttore per ogni specifica produzione, sia rispetto ai limiti di produzione stagionali, sia rispetto alla capacità di conferimento settimanale.

L’invenduto non viene neanche raccolto, viene lasciato a terra senza creare alcuno spreco di energia e materiali, senza creare alcun rifiuto. La loro priorità è la qualità. La dimensione, la perfezione della forma, l’assoluta omogeneità di colore, la mancanza di imperfezioni sono caratteristiche che poco hanno a che fare con la bontà di ciò che la natura offre e spesso implicano tecniche di produzione poco naturali. “Riteniamo che il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma il cibo sia la chiave per ridare senso all’agricoltura – aggiunge Andrea – non più come apparato produttivo a supporto dell’industria di distribuzione, ma attività chiave per la tutela dell’ambiente e dell’uomo, della sua conoscenza e della sua storia”. Non a caso Valenziani tiene a sottolineare che “è fondamentale consumare con consapevolezza e senso critico, ricordando che ciò che si consuma ha sempre un risvolto sociale e che ogni acquisto partecipa a promuovere o a svantaggiare un modo di vivere e di produrre”.

Oltre al coordinamento delle attività logistiche e commerciali dei produttori, la Rete ha infatti come finalità quella di promuovere una sana cultura produttiva e alimentare. L’educazione a un consumo sano, nel rispetto delle stagioni, fondato sulla comprensione dell’importanza della biodiversità e la formazione dei produttori necessaria alla diffusione di tecniche di produzione sostenibili. Le realtà che collaborano con la Rete sono al 90% biologiche: fanno eccezione solo alcuni prodotti trasformati e altri freschi sub-tropicali. Il settore principale è la vendita diretta in una filiera corta e, se possibile, cortissima.

Pochi intermediari selezionati con un forte legame con il proprio territorio:

– consumatori finali con acquisto online

– gruppi di acquisto solidale

– fornitori di ristoranti e aziende attenti alla qualità e alla provenienza delle materie prime

La loro unità di misura è il ‘cubotto’, una scatola di cartone resistente e riutilizzabile, progettata per evitare sprechi di spazio durante il trasporto. Se non viene riempito tutto con la merce ordinata, viene completato con gli agrumi di stagione. Evitare le spedizioni semi-vuote è la loro attenzione in più per l’ambiente. La Rete InCampagna non è mai stata solo vendita di prodotti. Sin dalla sua nascita, l’obiettivo è stato condividere luoghi, mezzi e conoscenze per generare economie di scala nelle attività necessarie alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti freschi e trasformati; e ciò è stato reso possibile grazie anche ai finanziamenti ricevuti dal PSR Sicilia con la sottomisura 6.4c “Investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra-agricole” e con la sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura”.

Un’intuizione che, oltre alle ricadute di solidarietà e risparmio tra i produttori, continua a generare valore economico per l’organizzazione. Perciò gli ultimi 2 anni sono stati per la Rete InCampagna fondamentali per prepararsi alla transizione 4.0, concentrandosi sulle attività di analisi e formazione. L’ambito di maggiore interesse su cui la Rete intende puntare è quello dell’agricoltura di precisione, che prevede la raccolta e lo studio di una grande quantità di dati per scegliere le operazioni da compiere, solo quando e dove queste sono davvero necessarie.

Incampagna.eurete@incampagna.euservizi.incampagna@gmail.comfb.com/ReteInCampagna
@incampagna.eu

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