Il Servizio regionale
Controlli fitosanitari alle dogane, frutta fresca e ortaggi nel mirino
Il così detto rischio fitosanitario può essere definito come la potenzialità di introduzione e diffusione di organismi nocivi (O.N.) ai vegetali in un territorio dove gli stessi O.N. non risultano ancora presenti. Gli organismi potenzialmente nocivi, quasi sempre di provenienza extracomunitaria, possono trovare, in ambienti di nuova introduzione, condizioni favorevoli al loro sviluppo e possono in poco tempo diffondersi e insediarsi in nuove aree geografiche e arrecare notevoli danni al patrimonio vegetale. Uno degli esempi più recenti di introduzione è quello del punteruolo rosso delle palme che, pur essendo solo uno dei nuovi organismi introdotti in Sicilia negli ultimi decenni, è stato tra quelli che hanno causato più danni sia al settore vivaistico che anche al verde urbano e al contesto paesaggistico. Per salvaguardare il proprio patrimonio di vegetali, l’Unione Europea con la vigente normativa fitosanitaria di base, regolamenti 2016/2031 e 2019/2072, ha redatto delle norme in cui sono indicate le misure da adottare per evitare l’introduzione e la diffusione di organismi nocivi nel territorio comunitario.
I viaggiatori, spesso ma non sempre inconsapevolmente, sono i principali diffusori di nuovi organismi nocivi o anche di specie vegetali aliene
Le misure fitosanitarie, in funzione del rischio, vanno dalla proibizione totale dell’introduzione di alcuni vegetali o prodotti vegetali, alla richiesta di emissione di certificazione fitosanitaria da parte del Paese di esportazione, al respingimento ed eventuale distruzione delle partite non conformi. Una delle vie di ingresso degli organismi nocivi è rappresentata da tutto ciò che è trasportato dai passeggeri come bagaglio al seguito. Per coloro che frequentano il web è frequente aver seguito a volte il programma “Security airport” dell’Australia in cui in maniera puntuale viene mostrato come l’Australia si difenda dall’introduzione di organismi nocivi con una permissività pari a zero riguardo i vegetali e prodotti vegetali al seguito dei passeggeri. I viaggiatori, spesso ma non sempre inconsapevolmente, sono i principali diffusori di nuovi organismi nocivi o anche di specie vegetali aliene. Basti pensare alla voglia irresistibile di portare con sé alcune piantine esotiche, dei semi, alcuni frutti o ortaggi tipici del luogo visitato per gustare ancora nuovi sapori conosciuti.
Con l’entrata in vigore del regolamento dell’Unione Europea, n. 2019/2072, fin dal 14 dicembre 2019, al porto di Palermo, gli Ispettori del SFR (Servizio Fitosanitario Regione Siciliana) presso il PCF (Posto di controllo Frontaliero) / BCP (Border Control Point): ITPMO1 hanno effettuato delle azioni mirate a impedire l’introduzione di organismi nocivi ai vegetali e di piante di vietata introduzione. I controlli hanno riguardato esclusivamente le navi provenienti dalla Tunisia, le uniche che hanno Palermo come primo punto di entrata comunitario. Grazie ad un’azione sinergica di collaborazione operativa del SFR Palermo con la Dogana Porto di Palermo, unitamente al supporto della Guardia di Finanza, è stato sviluppato e messo in atto un protocollo operativo per il sequestro e respingimento di vegetali e prodotti vegetali non conformi alla normativa fitosanitaria. L’azione del SFR, con gli Ispettori Fitosanitari dell’OMP (Osservatorio per le Malattie delle Piante) di Palermo, ha permesso l’avvio e l’implementazione delle attività, nonché, data la non sempre immediata e chiara lettura delle normative, i necessari chiarimenti nel caso di dubbi interpretativi.
La precedente legislazione prevedeva le così dette piccole quantità, per cui i passeggeri abituali, soprattutto siciliani e tunisini con interessi familiari e lavorativi sulle 2 sponde, abituati da anni a fare la spola, erano soliti portare con sé delle partite di vegetali e prodotti vegetali, che, con la nuova normativa europea, non possono più essere introdotte nel territorio comunitario se non previa certificazione e conformità fitosanitaria. Dal 14 dicembre 2019 al maggio 2022, in presenza di Ispettori Fitosanitari, sono state effettuate, e poi registrate sul portale fitosanitario europeo TRACES, n. 615 azioni di intercettazione di vegetali e prodotti vegetali al seguito dei passeggeri, soprattutto per partite costituite da frutta e ortaggi. Alcune intercettazioni hanno riguardato prodotti di vietata introduzione (es. agrumi con peduncolo e foglie, prodotti con terra, piante di specie vegetali non ammesse). Molte intercettazioni hanno riscontrato la presenza di organismi nocivi soprattutto a carico di frutti. Riguardo al rischio fitosanitario di introdurre organismi nocivi, occorre fare riferimento ai prodotti presenti nell’Allegato XI Parte A del reg. 2072/2019, considerati dalla UE quelli a più elevato rischio; tra questi, tutte le piante da impianto, quasi tutta la frutta fresca e alcune tipologie di ortaggi.
Considerando che in alcune aree produttive della Tunisia è stata riscontrata una delle malattie degli agrumi più temibili a livello mondiale, la così detta “macchia nera degli agrumi”, in lingua inglese “black spot”, assume grande rilievo, sul piano della prevenzione del rischio, l’effettuazione di ben n.149 intercettazioni comprendenti agrumi, riscontrati spesso con vegetazione (peduncolo e foglie), dove la presenza di parti verdi o gemme rappresenta causa di innalzamento del livello di rischio fitosanitario; di notevole importanza l’intercettazione di ben 210 partite contenenti peperoni, tra i vari ortaggi, senza dubbio tra quelli con maggior rischio fitosanitario, e di centinaia di partite di frutta fresca (pesche, albicocche, fichi, melagrane, etc,) potenziali portatrici di diverse tipologie di insetti da quarantena presenti nel continente africano.
Dall’inizio dei controlli, le azioni divulgative nei confronti delle compagnie di navigazione, delle agenzie di viaggio e dei passeggeri, hanno comportato una sempre più diffusa consapevolezza sulla normativa e sul rischio fitosanitario, per cui sono sempre più i passeggeri informati e di mese in mese si è constatata una diminuzione in numero e volume delle partite intercettate. Il materiale divulgativo è stato diffuso in lingua italiana, francese (preferita da molti tunisini) e inglese (foto con volantino o “file volantino”). Non è raro vedere sbarcare a Palermo, soprattutto nelle stagioni più turistiche, viaggiatori europei che rientrano dalla Tunisia. Con molto piacere oggi nel 2022 si riscontra che la maggioranza dei passeggeri, alla fatidica domanda “ha vegetali e prodotti vegetali nei bagagli al seguito?”, risponde “no, certo, conosciamo ormai la normativa”.
Giuseppe Bono, Roberto Federico Osservatorio Regionale per le Malattie delle Piante di Palermo
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