Al via la transumanza per mezzo milione di pecore e mucche
Con l’arrivo dell’estate e il caldo scatta la transumanza con quasi mezzo milione di pecore, mucche e capre che “migrano” guidati da pastori e bovari attraversando l’Italia alla ricerca di pascoli, secondo una tradizione secolare diventata patrimonio dell’Unesco. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione delle partenze delle prime greggi e mandrie con gli allevatori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo anche un centinaio di chilometri attraverso le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come “stazioni di posta”.
Una pratica ancora oggi diffusa soprattutto nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Ma pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige, oltre che nel Veneto e Piemonte. Le razze “principi” della transumanza sono sicuramente la Podolica per i bovini e la Gentile di Puglia per le pecore, grazie alla loro grande resistenza.
L’associazione di categoria denuncia anche il rischio per la straordinaria biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione ben 130 razze allevate tra le quali ben 38 di pecore, 24 di bovini, 22 di capre, 19 di equini, 10 di maiali, 10 di avicoli e 7 di asini. Gli animali custoditi negli allevamenti italiani rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto anche perché a rischio c’è anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali.
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