Terrà

Giovani imprenditori
Agricoltura e tecnologia: un connubio vincente made in Sicily

La storia di Smart Island, azienda specializzata in tecnologie per l’agricoltura di precisione, affonda le sue radici nell’entroterra siciliano. Siamo a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, dove vive e lavora Maria Luisa Cinquerrui. La 33enne ingegnera informatica proviene da una famiglia di agricoltori ma la sua passione è per la robotica. E così tra tradizione e innovazione, ha deciso di applicare le sue conoscenze ingegneristiche al settore agricolo, creando nel 2014 Smart Island, una start up specializzata in tecnologie per l’agricoltura di precisione.

Maria Luisa Cinquerrui

“Il progetto nasce all’interno dell’azienda agricola di famiglia e dalla mia voglia di superare le varie avversità che si incontrano nella coltivazione – racconta Cinquerrui a Terrà -. Da qui partono i miei studi per capire come superare le avversità tramite la tecnologia proponendo al mio relatore di tesi un nuovo metodo basato su una mia invenzione: il Bioscanner, uno scanner biometrico”.

“Siamo stati una start up innovativa e adesso ci siamo convertiti in PMI – prosegue l’ingegnera -. L’obiettivo principale dell’azienda è quello di sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale applicata al settore agroalimentare. Il nostro prodotto è il Daiki, un robot in grado di monitorare ogni fase della filiera agricola mappando il suolo, controllando il fabbisogno idrico e nutritivo garantendo un miglioramento sulla produttività”.

Il robot

In pratica, il sistema permette il monitoraggio dei dati su temperatura, umidità dell’aria e del terreno, e di gestire processi come l’attivazione di pompe ed elettrovalvole rispondendo alle necessità dei coltivatori di ottenere informazioni per ottimizzare la produzione agricola. Uno strumento utile anche nel controllo di possibili effetti patogeni o virus. In sostanza, conoscenze e informazioni che aiutano i coltivatori a gestire tutte le variabili un tempo imprevedibili.

Maria Luisa, amando le sfide, non si ferma qui. “Le aziende agricole non si limitano a produrre cibo ma tante risorse ad oggi sottovalutate, in primis l’energia”, evodenzia. Da qui l’idea di lavorare “a stretto contatto con le start up affiancandole nella fase di partenza per poi puntare sull’innovazione”

L’idea di fondo, in altri termini, è quella di sviluppare nuove tecnologie e creare nuovi impianti, come le serre innovative, per sfruttare al meglio tutte le risorse dei terreni agricoli che vanno oltre la produzione primaria. Insomma, per l’ingegnera è “una grande sfida”, perché gli agricoltori possono imboccare nuove strade e guardare verso nuovi orizzonti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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