Terrà

Parla l'esperto
Acqua per l’agricoltura in Sicilia

di Salvatore Barbagallo*

La siccità che ha colpito la Sicilia negli ultimi due anni ha reso di grande attualità e rilevanza l’approvvigionamento idrico in agricoltura. I problemi che occorre affrontare riguardano la gestione delle acque a livello consortile e la gestione a livello aziendale. A livello consortile, l’assessorato Agricoltura della Regione Siciliana ha promosso la realizzazione (in corso) di opere di approvvigionamento e di distribuzione di oltre 220 milioni di euro. Inoltre ha redatto il Piano idrico nazionale approvato dal Mit per oltre 800 milioni di euro.

A livello consortile, ecco, i principali interventi che risultano necessari da realizzare con estrema urgenza riguardano:

la elaborazione e l’attuazione di un piano di mitigazione della siccità;

la verifica delle scelte adottate circa l’attuale destinazione e allocazione delle risorse idriche e la elaborazione di un “Piano delle irrigazioni”;

il ripristino della funzionalità delle opere di sbarramento dei grandi serbatoi;

il completamento dei collaudi dei serbatoi non ancora in pieno esercizio e la regolarizzazione delle concessioni di derivazione delle acque;

un massiccio intervento di manutenzione straordinaria delle reti di adduzione e distribuzione;

una attività di integrazione delle fonti collettive di approvvigionamento con fonti aziendali (già largamente utilizzate dagli agricoltori per sopperire alla carenza di risorse collettive);

l’attuazione della normativa tecnica per l’impiego in agricoltura delle acque reflue urbane.

Occorre inoltre rilanciare l’azione della bonifica come mezzo permanente di difesa, conservazione, tutela e valorizzazione del suolo, di utilizzazione delle acque e difesa dalle acque e di salvaguardia dell’ambiente. E’ necessario rafforzare, anche con provvedimenti straordinari, i quadri tecnici dei Consorzi di Bonifica. Occorre approvare rapidamente, inoltre, la riforma dei Consorzi di Bonifica in Sicilia già all’esame delle commissioni dell’Assemblea regionale siciliana.

Riguardo la gestione delle acque a livello aziendale, nell’ambito delle misure 16.1 e 16.2 del PSR Sicilia 2014/22 sono stati promossi e realizzati numerosi progetti riguardanti in particolare le tecniche di irrigazione deficitaria e il trattamento e riuso delle acque reflue. L’irrigazione deficitaria consiste nell’applicazione di volumi irrigui ridotti rispetto a quelli che garantiscono la massima produzione, consentendo una riduzione dei costi di esercizio e conseguenti incrementi del beneficio netto e della produttività dell’acqua. Tali tecniche sono state applicate nei progetti Dopcilietna, Irriap, Innovitis.

E’ auspicabile che le tecniche messe a punto possano essere diffuse a scala comprensoriale per conseguire una elevata efficienza irrigua e un risparmio idrico indispensabile per mitigare gli effetti delle frequenti siccità in Sicilia. Il tema del trattamento e riuso delle acque reflue è stato affrontato nei progetti TPCbias, Vitinnova e Vitetna promossi dal Csei Catania. In particolare, sono stati realizzati impianti a scala reale di fitodepurazione delle acque reflue agroindustriali che contribuiranno, se diffusi sul territorio regionale, a limitare i fenomeni di inquinamento e ottenere benefici per la salvaguardia della qualità delle acque superficiali e sotterranee.

*Ordinario di Idraulica Agraria Università di Catania

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