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Il decreto
Ristoro per gli agricoltori siciliani: 35 milioni di euro contro la siccità del 2024

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La siccità del 2024 ha messo in ginocchio migliaia di aziende agricole siciliane, ma ora c’è una boccata d’ossigeno. Il dipartimento regionale dell’Agricoltura ha pubblicato un decreto che assegna 35 milioni di euro a oltre 23 mila beneficiari, grazie a una collaborazione serrata con l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Un intervento tempestivo per salvare uno dei settori più importanti dell’economia isolana.

I numeri del sostegno: chi riceve cosa

Salvatore Barbagallo

Lo stanziamento è stato suddiviso in base ai comparti più colpiti dal fenomeno climatico. Gli agrumicoli, vero fiore all’occhiello della produzione siciliana, riceveranno 18 milioni di euro. Seguono gli olivicoltori con 11 milioni, mentre i produttori di mandorle e pistacchi si spartiranno 6 milioni. Un aiuto mirato che riflette l’impatto differenziato della siccità sui vari settori agricoli.

“Raccogliamo un risultato importante – dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Salvatore Barbagallo – ottenuto in pochi mesi grazie a una proficua e concreta collaborazione tra il dipartimento regionale e Agea. Un lavoro celere che consentirà ai nostri agricoltori di ottenere un aiuto concreto per i danni subiti dalle calamità naturali del 2024”.

L’importo massimo del ristoro per ciascun beneficiario è fissato in 25 mila euro, una cifra che, seppur limitata, rappresenta un primo passo verso la ripresa economica delle aziende coinvolte.

Come funziona la procedura di accesso ai fondi

Tra pochi giorni si aprirà la finestra temporale durante la quale i beneficiari individuati dal decreto potranno presentare le domande attraverso il portale Sian (Sistema informativo agricolo nazionale), con l’assistenza dei Centri di assistenza agricola. La tempistica è cruciale: l’erogazione dei fondi avverrà entro il 31 dicembre 2025, un termine che lascia poco margine di errore per la burocrazia.

Per consultare l’elenco completo delle aziende beneficiarie e scaricare il decreto di concessione, è sufficiente visitare il sito ufficiale del dipartimento regionale dell’Agricoltura. Un passaggio trasparente che mira a garantire equità nella distribuzione delle risorse.

Il contesto: perché la siccità è un problema strutturale

La siccità del 2024 non è un evento isolato, ma parte di un trend preoccupante che vede l’Italia meridionale sempre più esposta agli effetti del cambiamento climatico. Secondo dati recenti, la Sicilia ha registrato una riduzione delle precipitazioni del 30% rispetto alla media storica, con picchi drammatici in alcune zone costiere. Questo ha avuto un impatto devastante su colture tradizionali come agrumi e olive, che richiedono quantità consistenti di acqua per garantire rese accettabili.

Esperti del settore agricolo sottolineano che, oltre agli aiuti finanziari, sarà necessario investire in soluzioni strutturali, come sistemi di irrigazione più efficienti e pratiche agronomiche sostenibili.

Prospettive future: un aiuto oggi, ma cosa fare domani?

Mentre gli agricoltori attendono di ricevere i fondi promessi, la questione rimane aperta: come affrontare una sfida che sembra destinata a peggiorare? La Regione Siciliana ha già annunciato che utilizzerà parte delle risorse del Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale (Psr) per finanziare progetti di mitigazione e adattamento al clima.

In un territorio come la Sicilia, dove l’agricoltura è strettamente legata alla cultura e all’identità locale, il sostegno alle aziende danneggiate dalla siccità diventa una priorità assoluta. Con 35 milioni di euro sul piatto, il governo regionale cerca di dare un segnale forte.

La siccità del 2024 ha messo in luce fragilità strutturali che non possono essere ignorate. I 35 milioni di euro stanziati rappresentano un importante aiuto immediato, ma è chiaro che serviranno strategie a lungo termine per garantire la sopravvivenza di un settore vitale per l’economia siciliana. Tra ristori economici e investimenti futuri, la sfida è quella di costruire un’agricoltura resiliente, capace di resistere ai colpi sempre più duri del cambiamento climatico.

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