A scuola di ecosostenibilità: all’Istituto Ascione di Palermo si formano gli imprenditori green del futuro
di Dario Cataldo
In un mondo sempre più incentrato sulla necessità di tutelare l’ambiente e promuovere una cultura sempre più ecocompatibile, già dalle nuovissime generazioni, l’Istituto d’Istruzione Superiore Ernesto Ascione di Palermo si distingue per il suo impegno nel formare giovani imprenditori orientati alla sostenibilità. Qui, educare non significa solo trasmettere competenze tecniche, ma sviluppare una cultura d’impresa che mette al centro il rispetto del pianeta, preparandoli a diventare cittadini e professionisti capaci di fare la differenza.
“La nostra è una visione che va oltre il profitto immediato, puntando a far emergere nei giovani valori come la creatività, l’innovazione, il rispetto e la valorizzazione delle risorse,” spiega a Terrà la preside dell’istituto, Sara Inguanta, determinata in questo cammino verso una nuova idea formativa volta all’imprenditorialità ecosostenibile.
“Tra le tematiche centrali dei nostri percorsi formativi in tutti gli indirizzi di studio – aggiunge la dirigente scolastica – ci sono l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile. L’obiettivo è sensibilizzare i nostri studenti a una maggiore responsabilità verso l’ambiente e il territorio, anche attraverso attività legate al consumo consapevole, all’alimentazione, alle attività economiche e alle pratiche quotidiane. Non ci limitiamo ad affrontare questi argomenti in modo teorico: vogliamo che diventino parte integrante del loro modo di pensare, della loro formazione”.
A rendere concreta questa visione sono i progetti ecocompatibili che l’Ascione porta avanti. Dal tetto della scuola, ad esempio, un impianto fotovoltaico riduce l’impatto energetico, mentre la serra idroponica consente agli studenti di avvicinarsi alla sostenibilità agricola. “La nostra serra, realizzata con finanziamenti regionali, accoglie un impianto fuori-suolo di coltura idroponica. Si tratta di un sistema innovativo che non spreca nulla e permette di utilizzare al meglio anche le piccole superfici, visto che le piante crescono senza bisogno di terreno, nutrite da soluzioni ricche di nutrienti”.
Un approccio, in sostanza, che introduce i ragazzi all’agricoltura sostenibile, in un contesto in cui le terre coltivabili sono sempre più limitate. Un concetto che pone l’accento su quanto importante sia – anche in agricoltura – una sana cultura d’impresa in chiave smart, che orienti le nuove generazioni a ottimizzare quanto a loro disposizione. Un percorso in pieno sviluppo, grazie ad esempi virtuosi come quelli condotti dall’Istituto Ascione.
Un altro fiore all’occhiello della scuola è l’impianto di fitodepurazione, una soluzione ecologica per trattare le acque reflue sfruttando la collaborazione naturale tra piante e microrganismi. “È un sistema ecologico e sostenibile di depurazione, che usa solo piante e batteri per trattare le acque reflue senza consumare energia – dice ancora la preside –. Gli studenti apprendono tecniche di basso impatto ambientale e processi ecosostenibili senza l’impiego di strutture meccaniche. In laboratorio, si occupano poi delle analisi chimico-biologiche delle acque, apprendendo la chimica e la biologia della depurazione naturale”.
Ma l’impegno dell’Ascione per la sostenibilità non si ferma all’interno delle mura scolastiche. La scuola propone anche esperienze sul campo, portando gli studenti in escursioni didattiche che permettono loro di osservare e comprendere la natura da vicino. “Proponiamo attività in natura, dove i ragazzi possono riscoprire il contatto con l’ambiente, comprendere il valore della biodiversità e dei delicati equilibri degli ecosistemi. Sono momenti fondamentali – evidenzia Inguanta – per accrescere la loro curiosità e capacità di osservazione, per socializzare e vivere momenti di condivisione che in un contesto scolastico tradizionale spesso vengono meno”.
L’istituto ha costruito una rete di collaborazioni con associazioni ambientali e aziende che operano nel settore, mettendo in contatto diretto gli studenti con realtà professionali. E così vengono organizzate visite presso aziende specializzate in monitoraggi ambientali e controlli alimentari. In questo modo, si integrano le attività teoriche svolte a scuola con esperienze pratiche che preparano i ragazzi al mondo del lavoro. Per dirla con la preside, “per loro è una vera finestra sul futuro”.
La cultura d’impresa è una strategia formativa che prepara i ragazzi non solo a inserirsi nel mondo del lavoro, ma a farlo con la giusta sensibilità. “Le aziende oggi sono realtà complesse che richiedono una forte integrazione di valori, linguaggi e cultura – sottolinea -. È importante che i nostri alunni diventino professionisti capaci di sviluppare progetti orientati al lungo termine. La cultura d’impresa non è solo un insieme di conoscenze e valori, ma una fonte di crescita e progresso”.
Con iniziative come queste, l’Istituto Ascione si è affermato come un punto di riferimento regionale per l’educazione alla sostenibilità e punta a consolidare questo ruolo in futuro. “Ci impegniamo quotidianamente per educare alla sostenibilità, attraverso la raccolta differenziata, lo studio degli obiettivi di Agenda 2030 e attività di sensibilizzazione. Ogni giorno formiamo studenti consapevoli del loro impatto ambientale, in grado di agire con responsabilità verso la propria comunità e verso il pianeta,” conclude Inguanta.
L’auspicio è che queste buone pratiche, portate avanti dall’Istituto scolastico palermitano, possano diventate un modello di riferimento per altre scuole. Buone pratiche, che non si limitano a formare i professionisti di domani ma puntano soprattutto a coltivare una nuova generazione di custodi del pianeta, giovani che non solo conoscono le sfide dell’ambiente, ma hanno già gli strumenti e la consapevolezza per affrontarle. In un mondo che ha un disperato bisogno di nuove idee e di chi sappia trasformarle in soluzioni concrete, questi studenti rappresentano certamente un segno di speranza, pronti a lasciare un’impronta che guarda al futuro, rispettando profondamente il passato per renderlo attuale nel presente.
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