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La ricerca
Il turismo delle radici: un legame indissolubile tra italo-discendenti e Made in Italy

Il legame tra gli italo-discendenti e il “Made in Italy” si rafforza ancora di più nel 2023, con oltre l’87% di coloro che rientrano promuovendo con entusiasmo i prodotti locali italiani. Questo è solo uno dei tanti risultati interessanti emersi dalla ricerca condotta dal CREA in collaborazione con l’Università della Calabria, nel quadro del progetto “Oleario – Dove l’Italia lascia un segno”. Un’indagine dettagliata che offre una panoramica sul legame profondo che gli emigrati italiani e le loro generazioni successive mantengono con le radici e la produzione locale.

I dati mostrano che il 71% di coloro che tornano come turisti sono fortemente legati alla terra dei propri avi, evidenziando un attaccamento emotivo e culturale alle radici. Inoltre, l’83% apprezza la cucina italiana, dimostrando che il cibo è uno degli elementi chiave che contribuisce a rafforzare il legame tra gli emigrati e il loro paese d’origine. Un aspetto notevole della ricerca è il ruolo cruciale dell’agroalimentare italiano in questo contesto. Oltre il 61% degli intervistati ha acquistato prodotti agroalimentari italiani nei sei mesi precedenti, e più della metà li ha consumati più volte a settimana. Ancora più significativo è che più dell’87% di coloro che tornano a casa promuovono attivamente questi prodotti tra parenti e amici, diventando autentici ambasciatori del “Made in Italy”.

La qualità dell’olio di oliva italiano emerge come una delle stelle di questa promozione. Nonostante il mercato poco sviluppato all’estero a causa delle difficoltà di reperimento e dei prezzi elevati, oltre il 73% ritiene che l’olio di oliva italiano sia di qualità superiore. Questo risultato è particolarmente interessante, soprattutto considerando la scarsa consapevolezza sul mondo dell’olio extra vergine di oliva italiano, sia nel nostro paese che all’estero, come evidenziato dalla ricerca.

Il progetto mira non solo a comprendere il legame tra il turismo delle radici e la promozione dei prodotti agroalimentari italiani all’estero, ma anche a individuare strategie per favorire lo sviluppo delle aree rurali, puntando in particolare al comparto olivicolo-oleario. I turisti delle radici possono diventare un veicolo importante per diffondere le tradizioni locali e contribuire al contrasto dell’Italian Sounding, promuovendo prodotti autentici che rappresentano il cuore pulsante della cultura italiana. In conclusione, il turismo delle radici emerge non solo come una risorsa economica per le aree rurali, ma anche come un ponte culturale che collega le generazioni, preservando e trasmettendo le tradizioni italiane nel mondo.

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