Un villaggio transfrontaliero per proteggere le colture arboree mediterranee
Migliorare la qualità dei servizi forniti dai laboratori scientifici e didattici dei due paesi partner, aggiornare le conoscenze dei ricercatori e degli stakeholder sulla base della consulenza di esperti di fama internazionale, attraverso incontri e seminari, corsi residenziali e a distanza, fornire assistenza nello sviluppo e validazione di protocolli e buone pratiche e nella definizione di linee guida. Sono gli obiettivi del progetto strategico dell’Università di Catania “Prometeo”, inserito nel Programma ENI CBC “Italia-Tunisia” 2014-2020, i cui risultati saranno utili per orientare le politiche agricole, rafforzare i servizi fitosanitari, aumentare l’efficienza produttiva, la competitività e la sostenibilità di questi settori e migliorare gli standard di qualità nella sicurezza alimentare. In quest’ambito, l’ateneo catanese (partner capofila del progetto) ha accolto in questi giorni la delegazione dei diversi partner tunisini.
Nel corso del meeting, le delegazioni dei rispettivi partner hanno visitato i locali del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente e a seguire il Bio-nanotech Research and Innovation Tower (BRIT) dell’Università di Catania. Al Di3a, dopo i saluti istituzionali del direttore del dipartimento, Mario D’Amico, gli esperti tunisini hanno visitato i laboratori coinvolti nelle attività del progetto prettamente correlate alla lotta alle malattie emergenti e riemergenti delle colture arboree mediterranee. Al Brit, la delegazione ha visitato i luoghi preposti allo sviluppo di materiali innovativi per il controllo e il monitoraggio della qualità del cibo durante lo stoccaggio e il trasporto. La delegazione tunisina è stata ricevuta dal delegato alla ricerca, Salvatore Baglio, intervenuto anche in qualità di presidente del centro Brit.
La seconda giornata del meeting si è svolta a Palazzolo Acreide a Siracusa, ente partner del progetto. I lavori, svoltisi in Municipio, sono stati aperti dalla coordinatrice del progetto Santa Olga Cacciola e da un intervento del sindaco Salvatore Gallo, al quale la delegazione tunisina ha donato un quadro frutto dell’artigianato locale come segno di riconoscimento della accoglienza ricevuta. Nello stesso palazzo municipale, coi fondi del progetto, si sta realizzando una sala conferenze per ospitare gli incontri tra i ricercatori e i vari stakeholder. I lavori degli esperti hanno riguardato il piano di comunicazione presentato da Paolo Loreto (Centro di Ricerca per l’Innovazione e Diffusione della Conoscenza – partner comunicazione) e redatto insieme al partner Agenzia Nazionale Promozione della Ricerca scientifica (ANPR), e la pianificazione delle attività da svolgere in collaborazione tra le due sponde, italiana e tunisina.
A questo proposito, Federico La Spada (Di3A) ha presentato una proposta di piano di lavoro, con particolare riferimento alla lotta alle malattie emergenti e riemergenti delle colture arboree mediterranee (olivo, mandorlo e agrumi), sintesi delle proposte che i partner tecnici hanno concordato in precedenza.
I partner tunisini, presenti anche con le delegazioni di importanti istituti di ricerca di livello nazionale – Università di Tunisi “El Manar” (Utm), Centro Tecnico degli Agrumi (Cta), Istituto Nazionale Ricerche Agronomiche di Tunisia (Inrat) – sono intervenuti per precisare alcuni aspetti relativi ai protocolli da saggiare e il partner Expergreen, rappresentato da Marco Giudice, ha invitato tutti i partner a visitare, nel corso dei prossimi incontri tematici, l’azienda che è all’avanguardia nel settore della mandorlicoltura.
La parte scientifica è stata seguita dalla sezione amministrativa e finanziaria coordinata da Sergio Campanella (esperto tecnico a servizio dell’Università di Catania per il progetto Prometeo). Determinante è stato l’apporto dei partner tunisini (Utm, Inrat, Cta e Anps) che hanno partecipato attivamente alla discussione su alcuni aspetti relativi al monitoraggio semestrale del progetto. Infine, sono state discusse e definite le metodologie di sviluppo dei protocolli di laboratorio individuati dai partner.
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