La partneship
Ponte verde tra Sicilia e Arkansas: strategie agricole comuni per affrontare le grandi sfide del clima
Due realtà geograficamente distanti ma profondamente allineate su obiettivi comuni si sono incontrate a Palermo per dare vita a una collaborazione strategica: Sicilia e Arkansas uniscono le forze per promuovere un’agricoltura sostenibile e resiliente ai cambiamenti climatici. Il direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta, ha accolto una delegazione della prestigiosa Università dell’Arkansas (UA), guidata dal professor Deacue Fields, per discutere di innovazione e strategie agricole volte a contrastare l’impatto del clima sulle produzioni.
L’incontro ha messo in luce l’importanza del Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura (AKIS), un modello di supporto tecnico e formativo che potrebbe diventare cruciale per le sfide del futuro. Il dialogo ha gettato le basi per una cooperazione che mira a valorizzare le pratiche agricole delle due regioni, ottimizzando risorse e condividendo tecniche avanzate e colture resilienti.
Partnership strategica per affrontare le sfide globali
La delegazione dell’Università dell’Arkansas, composta da John Anderson, responsabile dei servizi di assistenza tecnica e formazione in agricoltura dell’UA, e i professori Ron Rainey e Ryan Loy, ha presentato la propria struttura organizzativa e le risorse che rendono l’UA un centro di eccellenza nel settore agricolo. L’Università, che conta oltre 70mila studenti, 28mila dipendenti e un budget di oltre 4 miliardi di dollari, vanta una divisione agricola all’avanguardia, con un impatto diretto su circa 270mila persone in Arkansas, dove l’agricoltura rappresenta una parte vitale dell’economia locale.
La divisione agricoltura dell’UA si avvale di due principali strutture: la Stazione di Sperimentazione Agricola e la Cooperativa di Servizi di Consulenza, che garantiscono supporto e consulenza tecnica nelle 75 contee dello Stato. Con cinque campus, cinque centri regionali di ricerca e uffici di divulgazione agricola presenti in ogni contea, l’Università dell’Arkansas rappresenta una forza motrice per l’innovazione e il progresso del settore primario, che contribuisce a circa il 12% del PIL statale, equivalente a un valore di oltre 16 miliardi di dollari.
Sistemi innovativi di supporto e conoscenza (AKIS)
Il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura (AKIS) è stato uno dei punti centrali dell’incontro. Questo sistema, concepito per favorire una maggiore integrazione tra ricerca, formazione e applicazione pratica, si configura come un supporto strategico sia per i tecnici che per gli agricoltori. In Arkansas, l’AKIS ha consentito alla comunità agricola di adottare approcci sostenibili, formarsi su pratiche innovative e migliorare la resilienza produttiva.
La Sicilia, con una biodiversità agricola unica e una lunga tradizione di innovazioni nel settore primario, ha l’opportunità di integrare e adattare questo sistema per affrontare le proprie sfide. La cooperazione con l’Università dell’Arkansas potrebbe aiutare la Sicilia a rafforzare le proprie strutture di supporto tecnico, creando un ponte diretto tra agricoltori, ricercatori e istituzioni per implementare soluzioni che tengano conto delle specificità climatiche e territoriali della regione.
Obiettivi condivisi: sostenibilità e resilienza
Un punto cruciale emerso è l’interesse dell’UA nell’introdurre tecniche agricole siciliane nel proprio contesto, per affrontare i cambiamenti climatici
Sicilia e Arkansas condividono obiettivi ambiziosi per migliorare la sostenibilità del settore agricolo. Da un lato, la Regione Siciliana vede nell’Arkansas un partner strategico che può contribuire a ottimizzare le proprie risorse e ad adottare modelli operativi di comprovata efficacia, specialmente in termini di gestione delle risorse idriche e di riduzione dell’impatto ambientale. Dall’altro, l’Arkansas ha espresso il proprio interesse per le pratiche agricole siciliane, particolarmente in relazione alle colture mediterranee e ai metodi di irrigazione adatti a climi aridi.
Questo scambio di conoscenze si rifletterà, quindi, in una serie di progetti congiunti che mirano alla valorizzazione delle risorse naturali e alla promozione di tecniche produttive innovative. Tra i settori di cooperazione individuati figurano lo sviluppo di colture resistenti alla siccità, la gestione sostenibile del suolo e dell’acqua, e l’adozione di tecnologie di precisione che consentano agli agricoltori di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale.
Un progetto di ampio respiro
L’incontro di ieri, 28 ottobre, che ha visto, tra l’altro, anche la partecipazione di Nino Drago, responsabile dell’Area 3 dell’assessorato Agricoltura, ha sancito l’inizio di un percorso di collaborazione a lungo termine che vedrà coinvolti, oltre all’Università dell’Arkansas e alla Regione Siciliana, anche il CREA, rappresentato dai ricercatori Giovanni Dara Guccione e Claudia Miceli, e le istituzioni locali. La condivisione delle competenze e delle risorse si concretizzerà nella realizzazione di studi comparativi, progetti di ricerca applicata e programmi di formazione per agricoltori e tecnici, con l’obiettivo di creare una rete transatlantica per l’innovazione agricola. La sinergia tra i due territori rappresenta, inoltre, un’occasione per diffondere una cultura agricola più consapevole e in sintonia con le esigenze ambientali.
Sicilia e Arkansas: due territori uniti da un futuro comune
Nonostante le differenze geografiche, Sicilia e Arkansas condividono la consapevolezza che l’agricoltura del futuro dovrà essere sostenibile, resiliente e capace di adattarsi a un clima in continua evoluzione. Questo incontro segna una nuova fase di collaborazione che non solo punta alla crescita economica delle rispettive comunità agricole, ma mira anche a promuovere un modello di sviluppo rurale che rispetti e valorizzi le peculiarità dei territori.
L’alleanza tra Sicilia e Arkansas non è solo un progetto a beneficio delle due regioni coinvolte, ma si propone di lanciare un segnale importante: la sfida climatica si può affrontare meglio se i territori lavorano insieme, condividendo soluzioni e innovazioni. La partnership tra queste due realtà rappresenta un esempio concreto di come la cooperazione internazionale possa fornire risposte efficaci ai bisogni di un settore fondamentale come l’agricoltura, trasformando la sfida dei cambiamenti climatici in un’opportunità per un futuro più sostenibile.
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