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Fondi europei
Riparto fondi Psr, altri 700 milioni per la Sicilia. Scilla: “Accolte nostre proposte”

In arrivo oltre 700 milioni di euro per l’agricoltura siciliana. Infatti, è finalmente giunta al termine la spinosa questione dei criteri di riparto dei fondi del Programma di Sviluppo Rurale per le annualità 2021-2022 che, come è ormai noto, sono i due anni di “transizione” che traghetteranno il PSR verso la nuova programmazione 2023-27. Una questione che ha anche creato un aspro confronto tra le Regione del Sud Italia e il ministro della Politiche agricole, il pentastellato Stefano Patuanelli e che a visto l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla in prima linea.

L’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla

Ed è stato lo stesso titolare dell’Agricoltura in Sicilia ad annunciare che la Commissione Europea ha approvato la modifica del Programma di Sviluppo Rurale della Regione, “così come proposto dal governo Musumeci”. “In Sicilia avremo a disposizione altri più di 700 milioni di euro relativi agli anni 2021 e 2022” dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea, Toni Scilla. In pratica, la modifica del PSR, così come approvata, allunga sostanzialmente il ciclo di riferimento 2014-2020 di altri due anni e si traduce in soldoni per l’Isola, in complessivi 727,8 milioni di euro da impegnare entro il 31 dicembre 2022 e da spendere entro il 31 dicembre 2025.

Come ricorda ancora Scilla, dopo l’incontro annuale tenutosi lo scorso 16 novembre tra l’Autorità di Gestione del PSR e i servizi della Commissione Europea e gli “apprezzamenti” ricevuti in quella circostanza per la gestione da parte “nostra dei Fondi comunitari, oggi abbiamo ufficialmente la conferma che stiamo andando verso la direzione giusta”. “Saranno attivate quelle misure che consentiranno all’agricoltura siciliana di migliorare in qualità e di rafforzarsi in competitività – prosegue Scilla -. La giusta attenzione che il governo Musumeci sta ponendo nei confronti dell’agricoltura isolana consentirà di ridisegnare l’immagine dell’intero settore che così si riapproprierà di un ruolo fondamentale rispetto alla crescita economica della nostra Isola”.

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