Terrà

Il progetto
Pubblico e privato insieme nel nome della solidarietà, Esa in prima linea

di Nino Sutera

Pubblico e privato insieme nel nome della solidarietà. E così il Parco archeologico di Selinunte, le Cave di Cusa e Pantelleria e  l’Ente sviluppo agricolo danno vita a un’iniziativa in risposta alla crescente domanda delle famiglie sempre più in difficoltà socioeconomica a seguito dell’emergenza Covid-19. “La sinergia e la collaborazione tra Enti appartenenti alla stessa amministrazione di riferimento – afferma Giuseppe Catania presidente dell’Esa – consente da un lato,  attuare le  direttive di governo Musumeci, che prevede da un lato che lo stesso Esa, attraverso i propri operai e mezzi,  si occupi della manutenzione straordinaria dell’area afferente il Parco archeologico; e dall’altro, distribuire in beneficenza  una parte della semola di grano prodotta presso i terreni del Parco archeologico di Selinunte“. Sono stati infatti prodotti grani antichi (“grano degli dei”), trasformati in semola da destinare a iniziative di beneficenza, in 10 dei 270 ettari del Parco archeologico di Selinunte con il coordinamento del consorzio Gian Pietro Ballatore.

“L’Ente sviluppo agricolo è protagonista nella distribuzione delle derrate alimentari agli enti caritatevoli richiesta”

Per il direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, Bernardo Agrò, “è una stagione che apre a nuove iniziative finalizzate alla piena fruizione e all’ottimizzazione delle risorse”. Lo stesso Agrò, ricorda che dopo i Cantieri della conoscenza, che hanno permesso ai visitatori di partecipare attivamente ai risultati relativi all’ultima missione di scavi condotta dalla New York University e dalla Statale di Milano, “abbiamo inaugurato i Cantieri del gusto con i grani antichi e i legumi coltivati dal Consorzio Ballatore e con il vino prodotto dal vigneto impiantato all’interno del Parco dalla cantina Settesoli”. Agrò evidenzia che i prodotti della terra e i cereali in particolare, “rappresentano uno dei punti di forza della civiltà selinuntina, come dimostrano numerosi reperti archeologici, e costituiscono ancora oggi componente fondamentale della nostra cultura agroalimentare e della dieta mediterranea che l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità”.

Un percorso plurale, che ha coinvolto anche la sensibilità di aziende del territorio, come Mulini del Ponte di Castelvetrano e Eocene di Salemi, “che voglio pubblicamente ringraziare per la condivisione dell’iniziativa, consentendo di trasformare il grano”, dice invece Dario Cartabellotta, nella qualità di direttore generale f.f dell’Esa. A&S Agricoltura & Solidarietà è un percorso, in sostanza, messo a punto dall’Esa in risposta alla crescente domanda delle famiglie sempre più in difficoltà a seguito della pandemia e che “ha visto l’Esa protagonista nella distribuzione delle derrate alimentari prodotte presso l’Azienda Sperimentale di Campo Carboj agli enti caritatevoli che ne fanno richiesta” per dirla con Cartabellotta.

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