Terrà

Il progetto Tomatrack
Mercati e clima, la filiera del pomodoro mette il “turbo” con nuove tecnologie informatiche

di Paolo Ferlisi

Parte dalla Sicilia la ricerca di innovazione, qualità e tutela della biodiversità nella filiera del pomodoro. Il partenariato di Tomatrack introduce tecnologie informatiche avanzate nella filiera del pomodoro della zona di Scicli (Ragusa). Tecnologiche che saranno sviluppate dal progetto ed applicate nelle aziende, inclusa tutta una parte di sensoristica, e grazie alle quali agricoltori e tecnici saranno coadiuvati ad affrontare meglio sia la competizione internazionale che le sfide dei cambiamenti climatici. Il progetto fornirà agli operatori della filiera uno strumento di tracciabilità che permetta di favorire l’adesione a regimi di qualità e la promozione e l’informazione sui prodotti supportando la sostenibilità ambientale e l’efficienza nell’uso delle risorse idriche limitando gli input energetici preservando e migliorando la qualità della conservazione del suolo ed il suo mantenimento. Tomatrack, inoltre, intende valorizzare i sottoprodotti e gli scarti della produzione del pomodoro realizzando un’innovazione di prodotto con l’estrazione dell’olio di semi tramite un mini frantoio a freddo.

Il contesto

La Sicilia grazie alla sua vantaggiosa posizione geografica, la variabilità dei suoli e del clima presenta una biodiversità stimata tra le maggiori in Europa, con un eccezionale numero di specie floristiche e faunistiche, ricchezza di habitat e di paesaggi. Tutte queste caratteristiche ne favoriscono la vocazione agricola e produzioni di eccellenza, fondamentali per la salute del consumatore e per lo sviluppo locale. Inoltre con oltre 316 mila ettari anche nel 2021 la Sicilia si é conferma la prima Regione con maggiore superficie coltivata a biologico secondo il rapporto annuale del SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) diffuso da Coldiretti. Frutto del territorio e della sua storia, la Sicilia è un incredibile scrigno di prodotti tipici e vere e proprie eccellenze agricole ed alimentari che vanno dagli ortaggi, fra cui il conosciutissimo pomodoro di Pachino, nella tipologia a grappolo, ciliegino, costoluto e tondo liscio, ai vini sempre più affermati nei consessi internazionali, ai grani antichi riscoperti e all’olio di qualità.

Il partenariato

I partner agricoli del progetto sono tutte aziende che si trovano nel territorio di Scicli, una fertilissima e vivacissima città in provincia di Ragusa. I partner scientifici, invece, sono la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Agricolus srl. La SSSA di Pisa è un’università pubblica che da sempre persegue eccellenze nei settori della ricerca con un’enorme esperienza riconosciuta anche a livello internazionale nelle tematiche oggetto delle attività progettuali. Agricolus srl è una product company che opera nell’ambito dell’agricoltura di precisione e anch’essa garantisce un’esperienza internazionale nella ricerca, analisi e sviluppo di strumenti e funzionalità ICT per il mondo agricolo.

Obiettivi di Tomatrack

Introdurre tecnologie avanzate per minimizzare gli input;

Implementare uno strumento informatico che consenta di registrare le operazioni colturali e fornisca supporto decisionale;

Garantire la completa tracciabilità della filiera del pomodoro;

Valorizzare gli scarti di produzione integrando il reddito agricolo.

Innovazioni introdotte

Sarà introdotta una innovazione di processo, con l’utilizzo di Agricolus® cloud ecosystem. Lo strumento di innovazione sarà realizzato con la stretta cooperazione tra Agricolus e Scuola Superiore Sant’Anna attraverso un processo di co-design e calibrazione sul territorio. Sarà inoltre realizzata la serra Combilux, una serra innovativa che, in combinazione con un biotrituratore e una caldaia, consentirà di utilizzare biomassa ottenendo un’innovazione di processo da inserire nel contesto interaziendale. Sarà valorizzata anche una innovazione di prodotto attraverso la valorizzazione degli scarti della produzione del pomodoro attraverso l’estrazione dell’olio di semi tramite un mini frantoio a freddo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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