Terrà

Progetto BiOrangePack
Meno perdite post-raccolta, svolta nella produzione e nella commercializzazione

Gli agrumi rappresentano una delle principali colture di frutta a livello mondiale, con una produzione globale stimata dalla Fao nel 2020 di 158 milioni di tonnellate, di cui 27 milioni di tonnellate destinate alla produzione di succo. La lavorazione degli agrumi per l’estrazione del succo genera circa il 50% di scarti sotto forma di bucce, noti come polpa di agrumi o pastazzo (Fao 2021). Tra gli altri sottoprodotti della lavorazione, figurano oli essenziali, pectina, melassa, sciroppo di miscela e polpa essiccata. Le arance dolci, nello specifico, costituiscono invece circa il 65% della produzione mondiale di agrumi, seguite dai mandarini al 19%, limoni e limette all’11%, e pompelmi al 5% (Fao 2021). La coltivazione degli agrumi coinvolge almeno 140 paesi, con Spagna e Italia che emergono come principali produttori dell’Unione Europea (UE).

La produzione mondiale di agrumi è di 158 milioni di tonnellate, di cui 27 milioni di tonnellate destinate alla produzione di succo. Le arance dolci sono circa il 65%, seguite dai mandarini al 19%, limoni e limette all’11%, e pompelmi al 5%

I paesi della macroregione mediterranea, sebbene contribuiscano solo al 20% della produzione mondiale di agrumi, rappresentano circa il 60% del commercio di agrumi freschi. In questo contesto, nasce il progetto di ricerca internazionale multidisciplinare “BiOrangePack” (Prima – Sez 2 – call 2019),  finanziato nell’ambito del programma Prima (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), un’azione euro-mediterranea ex articolo 185 del Tfue, approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio con decisione (Ue 2017/1324 del 4 luglio 2017, avente lo scopo di consolidare un partenariato strutturato a lungo termine in materia di ricerca e innovazione nell’area mediterranea, conformemente ai principi di co-titolarità, interesse reciproco e condivisione dei benefici. Il progetto BiOrangePack si propone di sviluppare una strategia di gestione integrata e sostenibile per minimizzare le perdite post-raccolta nella filiera degli agrumi freschi.

Qualità e salute dei consumatori

In altri termini, il progetto punta a rivoluzionare la produzione e la commercializzazione degli agrumi nel bacino del Mediterraneo, affrontando le sfide cruciali legate alla qualità, alla salute dei consumatori e alla durata di conservazione degli agrumi, con particolare attenzione alle muffe causate da funghi, responsabili di perdite post-raccolta che mediamente raggiungono il 30%, compromettendo notevolmente la shelf-life degli agrumi. Le malattie post-raccolta si sviluppano spesso in modo latente durante la raccolta, manifestandosi durante la conservazione e il trasporto.

La presenza di funghi patogeni può ostacolare le esportazioni e rappresentare una minaccia per la salute umana, in quanto alcuni di questi funghi producono micotossine che possono contaminare i succhi. Nonostante la prevenzione tradizionale delle muffe post-raccolta si basi su fungicidi sintetici, la selezione di ceppi resistenti ha compromesso la loro efficacia. Gli eco-fungicidi offrono un’alternativa sostenibile, ma la mancanza di soluzioni integrate per la catena di produzione di agrumi biologici rappresenta ancora una sfida significativa.

Gli obiettivi del progetto

1 – Riduzione delle Perdite Post-raccolta: L’obiettivo è ridurre le perdite da muffe post-raccolta dal 30% allo 0,5%, trattando gli agrumi con sostanze ecologiche e bioprodotti compatibili con l’agricoltura biologica.

2 – Alti Standard di Qualità: Attraverso la diagnostica molecolare, il progetto intende migliorare gli standard di qualità rilevando funghi patogeni in quarantena e micotossine, garantendo la conformità alle normative fitopatologiche e tossicologiche.

3 – Estensione della Shelf-life: Utilizzando rivestimenti biodegradabili attivi e confezioni intelligenti, BiOrangePack punta a prolungare la shelf-life degli agrumi.

4 – Ottimizzazione della Logistica: L’applicazione di tecnologie intelligenti e tecniche di machine learning è prevista per ridurre i tempi di spedizione e ottimizzare la distribuzione dei frutti.

5 – Riciclo e Sfruttamento: Riducendo gli sprechi nella trasformazione industriale dei frutti, il progetto mira a riciclare la polpa di agrumi come materiale grezzo per produrre rivestimenti biodegradabili.

Il consorzio del progetto, composto da 14 partner, coinvolge cinque principali paesi produttori di agrumi del Mediterraneo (Italia, Spagna, Turchia, Tunisia e Algeria) e la Francia, offrendo un’opportunità unica di migliorare gli standard di produzione e competere efficacemente nei mercati nazionali e internazionali. La sua originalità, l’approccio integrato e l’uso di decisioni basate sui dati delineano BiOrangePack come un’iniziativa ambiziosa e all’avanguardia. La collaborazione multidisciplinare, che coinvolge esperti in varie discipline e industrie, sarà fondamentale per tradurre queste idee innovative in soluzioni concrete, rendendo la catena di produzione degli agrumi biologici più efficiente, sostenibile e competitiva su scala globale.

Articolo di Santa Olga Cacciola (professore ordinario di Patologia vegetale Facoltà di Agraria Università degli Studi di Catania) e Mario Riolo (assegnista Di3A)

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