Terrà

Imprenditori 10 & Lode
Azienda agricola Centonze, la produzione dell’olio sulla scia dei greci. E ora il progetto “Selinunte”

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di Veronica Bonanno

E’ dalla sintesi di origini antichissime, che trovano nel Mediterraneo la loro culla, che nasce l’olio Centonze, custode di un sapore millenario prodotto dall’Agricola Centonze ‘Case di Latomie’. L’azienda si trova a Castelvetrano, nella Sicilia Occidentale, a 7 km dal Parco Archeologico di Selinunte. Ed è proprio dal Parco che parte questo viaggio nel tempo, attraverso la storia della civiltà che ci ha fatto conoscere la straordinaria pianta dell’olivo: l’antica civiltà greca. L’olivo, venerato come un albero dalle nobili proprietà, venne portato dai greci in tutti i luoghi da loro colonizzati, sino ad arrivare in Sicilia e nel territorio della magnifica Selinunte, la più antica e grande colonia della Magna Grecia in occidente.

L’intera zona si identifica infatti fra i primissimi luoghi nel Mediterraneo in cui fu avviata la coltivazione dell’olivo, dove poi sarebbe sorta, un giorno, Case di Latomie, nome scelto dall’azienda proprio per sottolineare il forte legame con le Latomie che si trovano al suo interno. Le Latomie sono antiche cave dell’800 A.C. di cui i greci lasciarono testimonianza dopo aver estratto per secoli grandi blocchi di tufo calcareo utilizzati per la costruzione di Selinunte. Da qui la presenza di alberi monumentali che si fondono con la roccia tufacea, dando vita a eccezionali morfologie, tutt’oggi oggetto di studio. Sin dal 1953 l’azienda tesse le sue fila produttive all’interno di questa area di straordinario interesse storico e paesaggistico, un magnifico paesaggio archeo-olivicolo dove campeggiano i maestosi ulivi monumentali e i coloratissimi agrumeti.

L’olio Centonze è un “unicum” proprio per le caratteristiche del territorio in cui viene prodotto. Gli ulivi vengono nutriti dal minerale presente in abbondanza nella roccia tufacea sulla quale si ergono maestosi, trasferendo ad olive ed olio un’inaspettata armonia sensoriale. L’azienda, nell’ottica di mantenere e valorizzare questo forte legame con il territorio, si è di recente aggiudicata la gara per la gestione degli uliveti all’interno del parco archeologico di Selinunte, come racconta a Terrà il titolare Nino Centonze- “Il progetto ‘Selinunte’ – dice – nasce dalla necessità di valorizzare il patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e agricolo dei 270 ettari del Parco Archeologico di Selinunte – Cave di Cusa – Pantelleria. Esso rappresenta un percorso attraverso cui il Parco mira alla valorizzazione delle specie di olivo presenti al suo interno, tutela la biodiversità, sponsorizza la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e la commercializzazione delle sue produzioni agricole, attraverso il marchio ‘Selinunte’ – prosegue l’imprenditore agricolo -. I secolari ulivi presenti nell’area, sono dei veri monumenti viventi e rappresentano un bene storico, patrimonio dell’umanità, ricco degli antichissimi valori simbolici legati a questa pianta”.

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