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Comitato promotore
Pasta di grano duro siciliano, ora si punta sul marchio Dop

La Regione Siciliana punta sul riconoscimento del marchio Dop per la pasta di grano duro siciliano. È stato avviato, infatti, l’iter per la costituzione del Comitato promotore per il riconoscimento della denominazione di origine che sarà coordinato dal Consorzio di ricerca “Gian Pietro Ballatore” al quale dovranno essere inviate le istanze per l’adesione. La filiera del grano duro in Sicilia, con più di 300 mila ettari – ai quali aggiungere i 45 mila ettari coltivati in regime di agricoltura biologica – è uno dei settori chiave dell’agricoltura siciliana per il reddito degli agricoltori, il mantenimento del paesaggio rurale e la valorizzazione della cultura alimentare di Sicilia. La pasta di grano duro siciliano, la cui origine storica risale al XII secolo – ne parla per primo il geografo arabo Edrisi, collocandone la nascita a Trabia – a partire dagli inizi degli anni 2000 si è affermata come produzione d’eccellenza, riscontrando un crescente favore dei consumatori.

Tuttavia, più volte abbiamo sottolineato come la filiera siciliana del grano duro soffra di un impoverimento strutturale, dovuto alla scomparsa di grandi impianti di produzione di pasta; così come assistiamo dall’altra parte alla nascita di piccoli impianti, prevalentemente orientati alla produzione di prodotti di nicchia, che intendono operare sul mercato dei prodotti a elevato valore aggiunto. In questo contesto è possibile individuare quindi due percorsi commerciali: quello delle commodities e quello dei prodotti di nicchia (grani antichi, filiera BIO, marchio Qualità Sicura, ecc.).

Queste due filiere sono governate da grammatiche diverse. La prima è governata da variabili definite su scala globale e difficilmente controllabili. L’altra più agganciata a produzioni “local”, sfugge invece al condizionamento del mercato globale e si rivolge ad interlocutori (anche non local) disposti a premiare sullo scaffale un valore aggiunto e un prezzo superiori. Quest’ultima possibilità, che promuove i cereali siciliani anche su scala internazionale, come prodotti a elevato valore culturale, identitario, igienico sanitario ed etico ambientale, è oramai più che una suggestiva opportunità e diversi imprenditori hanno dimostrato come sia possibile realizzare business di successo puntando anche su nuovi mercati.

Sostenere meglio la filiera del grano in Sicilia è pertanto possibile. Serve però non solo attuare strumenti di programmazione efficaci (PSR in primis) ma soprattutto individuare e sostenere intelligenze ed entusiasmi di operatori e professionisti che sappiano contrastare la cronica e costante inerzia siciliana a cooperare, in una logica di dialogo e condivisione tra professionalità diverse. Esperienze di questo tipo, per la verità, sono già presenti e operano da qualche decennio con successo nella nostra regione, altre invece sono nate più recentemente e promettono già di capitalizzare i valori associati al mondo del grano siciliano.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino

“Il grano duro siciliano – dice l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino – ha tutte le caratteristiche per incontrare il favore di consumatori sempre più attenti ai temi della qualità del prodotto e della sicurezza alimentare. Questo ha determinato un collocamento nel segmento medio-alto dei lievitati e dei prodotti da forno ricavati dalla farina del nostro grano duro, un risultato eccezionale se si considera che oggi il grano è una delle commodity per eccellenza in un mercato dominato dai grandi produttori. Un risultato – prosegue Sammartino – il cui merito va dato ai nostri produttori e ai nostri agricoltori che hanno avuto la forza e la perseveranza di resistere anche quando producevano in perdita. Il marchio Dop sarà un riconoscimento innanzitutto al loro lavoro e al valore del ‘granaio’ siciliano, che combina le specificità del territorio e dell’ambiente in un prodotto alla base della dieta mediterranea. La più sana ed equilibrata che esista”.

Nel corso della storia sono innumerevoli i riferimenti che legano il nostro territorio e la nostra identità culturale al mondo del grano e della pasta. Inoltre, gli studi implementati in 25 anni di attività del Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore, hanno contribuito a delineare le specificità che possono descrivere il grano regionale e i suoi prodotti derivati, espressione dello specifico contesto bioclimatico della regione. Il percorso della certificazione della denominazione protetta non è di semplice attuazione, richiede l’impegno di tutti e dovrà essere inclusivo. Proprio per questo chiunque disponga di informazioni, notizie, documenti, etichette, fotografie, video storici, potrà condividerli contattando la segreteria organizzativa del costituendo Comitato Promotore info@ilgranoduro.it

Infine, per la costituzione del Comitato è stata predisposta una scheda che i portatori di interesse dovranno compilare per chiedere l’adesione.

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