Progetti Integrati di Filiera, cresce l’interesse degli operatori agricoli
di Luigi Vella*
A seguito dell’ incontro informativo e divulgativo svoltosi a Favara il 9 marzo scorso, promosso dall’Ispettorato Agricoltura di Agrigento, in collaborazione con l’Ordine dei dottori Agronomi e dei dottori Forestali e il coordinamento del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura, è stato registrato un crescente interesse tra gli operatori della filiera agricola per le opportunità offerte dal PSR Sicilia 2014/2022 con i bandi sui Progetti Integrati di Filiera. E’stata evidenziata la caratteristica principale dei PIF come strumento di aggregazione tra gli attori della filiera agricola e agroalimentare che può contribuire al superamento delle criticità e a favorire processi di riorganizzazione, consolidamento e riequilibrio dei mercati. L’obiettivo perseguibile, con l’integrazione di tutti i segmenti della filiera produttiva, è la maggiore competitività delle aziende agricole grazie alla possibilità che i PIF offrono di incentivare l’innovazione gestionale di prodotto e di processo nonché le iniziative di informazione e formazione degli operatori del settore.
I relatori dell’incontro Vincenzo Carlino e Salvatore Morinello, dirigenti di Unità Operative dell’Ispettorato Agrario di Agrigento, hanno illustrato gli aspetti salienti delle tre linee di intervento relative al comparto zootecnico, florovivaistico e frutta secca, evidenziando che i potenziali beneficiari della misura devono formalizzare il partenariato mediante la costituzione di RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) o ATS (associazioni temporanee di scopo) o Rete di impresa o altra forma contrattuale prevista dalla normativa vigente. Tutti i partecipanti al progetto di filiera (diretti e indiretti) devono sottoscrivere un accordo nel quale vengono individuati gli impegni e gli obblighi di ciascun soggetto, nonché le responsabilità reciproche nell’ambito della realizzazione delle singole operazioni, ivi comprese le clausole relative agli obblighi e la modalità di conferimento e di commercializzazione del prodotto, definendo il rapporto di tipo contrattuale tra le aziende agricole di produzione primaria e le aziende di trasformazione e commercializzazione.
Fondamentale la figura del soggetto capofila proponente dell’iniziativa (Associazione di Organizzazione di Produttori, Organizzazione di Produttori, Cooperative Agricole, Imprese di trasformazione e commercializzazione) e il numero e il ruolo dei partecipanti (minimo otto di cui almeno quattro nella fase di produzione primaria e uno nella fase di trasformazione e commercializzazione). Grande interesse per il Bando relativo alla filiera della frutta in guscio in considerazione del luogo scelto per l’incontro. Il comune di Favara ricade infatti in un territorio tradizionalmente vocato alla coltivazione del mandorlo e nella zona di produzione della DOP “Pistacchio di Raffadali ”, è sede di una consistente attività artigianale per la produzione del tipico “Agnello Pasquale di Favara”, un dolce unico dalla particolare forma di agnellino (pecura) realizzato con una pasta di farina di mandorla e zucchero che avvolge all’interno un cuore di pistacchio, una perfetta combinazione di ingredienti tipici del territorio.
Per tale motivo Favara è stata nominata “Città dell’Agnello Pasquale” e proprio durante le feste pasquali diventa meta di molti visitatori interessati all’acquisto del dolce che comunque viene spedito in tutta Italia e anche all’estero con un ritorno economico non trascurabile. Dopo l’intervento dei due relatori si è aperto il dibattito tra i tecnici presenti e alcuni imprenditori agricoli, è stato evidenziato che se da una parte lo strumento propone una maggiore integrazione della filiera, dall’altro si scontra con l’atavica diffidenza da parte del mondo agricolo a “creare sistema”. I progetti integrati di filiera offrono, appunto, l’opportunità di fidelizzare il rapporto tra il mondo della trasformazione/commercializzazione e il settore produttivo e la possibilità dei soggetti partecipanti di ammodernare e sviluppare le aziende, attingendo alle misure 4.1 e 4.2., con il vantaggio che possono presentare progetti anche quelle aziende che hanno in itinere dei finanziamenti con le medesime misure.
*Dirigente Servizio 6
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