Terrà

Nuovo Psr
Scommettere sui Poli produttivi, Sammartino: “Ora dialogo con i protagonisti”

Parte dall’ascolto e dal dialogo, per dirla con Luca Sammartino, la nuova programmazione del Piano di Sviluppo Rurale 2023-2027. L’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, ha infatti incontrato tutti gli attori del comparto agricolo isolano per tracciare una rotta comune al fine di spendere bene le nuove risorse europee. Il nuovo Psr, già si regge su dei solidi pilastri: sostegno ad agricoltori e allevatori, soprattutto nelle aree interne; modernizzazione e innovazione del sistema agroalimentare favorendo l’aggregazione territoriale; valorizzazione del paesaggio rurale. Tutto attraverso la facilitazione di accordi di filiera, la promozione del brand Sicilia e dei prodotti di qualità Dop, Igp e biologici, favorendo la multifunzionalità delle imprese agricole, la creazione di reti e un legame sempre più stretto con il turismo. E per definire in modo condiviso il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023-2027, la Regione Siciliana ha dato il via, questa mattina a Palazzo d’Orleans a Palermo, con la presentazione a un vasto partenariato del Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (Csr). Le risorse finanziarie per il 2023-207 ammontano a circa 1,5 miliardi di euro.

Ad avviare il confronto con i rappresentanti delle organizzazioni di categoria, degli agronomi e periti agrari, delle università, dei sindacati confederali, del mondo delle cooperative, di medici veterinari, agrotecnici, biologi, sono stati l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino, il direttore generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura Dario Cartabellotta e il capo di gabinetto dell’assessorato Giovanni Cucchiara. “Con questo primo incontro nella sede della Presidenza della Regione – ha sottolineato l’assessore Sammartino – prende il via il dialogo con gli addetti al comparto. Ascolteremo le proposte dando vita al tavolo con il partenariato che ci accompagnerà a individuare come impostare al meglio la nuova programmazione e i nuovi bandi, per spendere bene le risorse e dare benefici alle nostre produzioni”.

Da sx: il direttore generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino e il capo di gabinetto dell’assessorato Giovanni Cucchiara

Consapevole dell’opportunità per lo sviluppo della Sicilia, di queste nuove risorse europee, Sammartino intende coinvolgere il mondo scientifico e i produttori per rilanciare il settore. “Il nostro obiettivo – aggiunge il titolare dell’Agricoltura in Sicilia – è rendere sempre più competitivo il sistema agricolo, agroalimentare e agrituristico dell’Isola, un grande comparto produttivo orientato ai prodotti di qualità e alle relazioni virtuose tra turismo, enogastronomia ed export. Dobbiamo fare eccellenza e farla conoscere all’Italia e al mondo”. Il Csr si fonda su alcuni dati di partenza: la Sicilia è la prima regione italiana per superficie agricola utilizzata (Sau) con 1,342 milioni di ettari; ha la maggiore estensione di terreni (360.000 ettari) votati all’agricoltura biologica; ha il primato nazionale di imprese agricole condotte da giovani under 35 (6.375) e il modello agricolo è sempre più diversificato con attività connesse a quelle agricole: agriturismo, trasformazione di prodotti agricoli, produzione di energia rinnovabile.

Parla l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Luca Sammartino

Le cifre

Nell’Isola sono 160.629 le imprese che operano nel comparto “agrifood” (agricoltura, alimentare e bevande), il 13% del numero complessivo nazionale, il valore della produzione ammonta a circa 9,7 miliardi di euro (5%) e operano nel settore 117.150 addetti (8%). Ammonta a 536 milioni il valore delle produzioni Dop e Igp, che nell’Isola contano 67 prodotti (36 nel comparto cibo, valore 87 milioni; 31 nel vino, valore 449 milioni), con una crescita del 3,6% rispetto al 2020. La Sicilia è la decima regione per impatto delle produzioni a marchio di qualità, nelle quali sono impiegati 19.981 operatori, ovvero il 12% di quelli che lavorano in tutte le imprese agricole. Il fatturato di questo settore incide per circa il 35% del totale, a conferma che ogni impresa che produce prodotti a marchio di qualità pesa in valore tre volte rispetto ad una senza  caratterizzazione.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment