Psr Sicilia 2014-2022
Misura 5.1: sostegno agli investimenti per la prevenzione delle calamità naturali
di Vincenzo Carlino*
Il 2024 si è contraddistinto per gli eventi atmosferici “estremi” che hanno interessato la Regione Siciliana per effetto del cambiamento climatico. Da un lato una siccità fuori dal comune che ha determinato l’inserimento della Sicilia, tra le poche regioni d’Europa, in zona rossa per la carenza di risorse idriche, dall’altro lato eventi piovosi eccezionali, vere e proprie bombe d’acqua con cinquecento millimetri di piogge nel giro di poche ore a Giarre, in novembre, e l’esondazione del fiume Salso a Licata in ottobre.
L’amministrazione regionale, preso atto di questa nuova situazione metereologica, ha iniziato a chiedersi quali possano essere gli strumenti per cercare di mitigare gli effetti negativi che i cambiamenti climatici hanno inevitabilmente sull’agricoltura. A tal fine tra le opportunità previste dalla programmazione dei fondi comunitari la Regione ha individuato la Misura 5.1 Psr Sicilia 2014-2022 che prevede azioni a sostegno degli investimenti volti a ridurre le conseguenze di probabili calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici.
La misura 5.1 prevede iniziative progettuali che possono essere realizzate da singoli agricoltori o da associazione di agricoltori, ovvero da enti pubblici, anche consorziati, a condizione che sia stabilito un nesso tra l’investimento proposto dall’ente e il potenziale produttivo agricolo. La dotazione finanziaria messa a disposizione della misura è pari a 50 milioni di euro. Se l’intervento di prevenzione è realizzato da singole aziende l’aliquota contributiva è pari all’80% della spesa ammissibile; l’aliquota raggiunge il 100% per gli interventi realizzati collettivamente da più beneficiari o da enti pubblici. In ogni caso l’importo massimo ammissibile dell’iniziativa progettuale non può superare i trecentomila euro.
L’elevata aliquota contributiva trova giustificazione nell’interesse pubblicistico dell’intervento; l’iniziativa progettuale infatti deve evidenziare come l’investimento proposto abbia un’azione di prevenzione su rischi ambientali, intesi sia in termini di eccesso di pioggia che di estrema siccità. A titolo esemplificato per la misura in esame la realizzazione di un invaso diventa un investimento ammissibile solo se si dimostra che la usa realizzazione previene rischi idrogeologici e sempre che l’acqua raccolta venga messa a disposizione della collettività per fronteggiare eventuali incendi ovvero per irrigazioni di soccorso.
Gli interventi previsti riguardano da una parte la regimentazione dei corsi d’acqua ad esempio arginature, risagomature, serbatoi di laminazione, pareti gabbionate vale a dire tutti quegli interventi che riducono i rischi dovuti al deflusso delle acque superficiali con prevenzione di smottamenti e frane; dall’altro lato riguardano la possibilità di invasare acque libere provenienti da bacini imbriferi aziendali e non, o acque provenienti da serre, capannoni, stradelle o spiazzali. Oltre agli invasi, sono finanziabili tutte quelle opere che consentono il convogliamento del deflusso idrico.
Si evidenza che alcune di queste tipologie di intervento (invasi, reti ombreggianti, impianti di desalinizzazione) possono attingere ad altre misure del P.S.R (Misura 4.1) che finanziano investimenti volti al potenziamento ed alla competitività aziendale e che prevedono un’aliquota contributiva ordinaria pari al 50% della spesa ammessa. Appare evidente quindi che per accedere alla Misura 5.1 il progetto di investimento non deve mirare al potenziamento delle infrastrutture aziendali, ma deve dimostrare l’attività di prevenzione e riduzione del rischio legato a calamità naturali o ad eventi catastrofici.
Sole se si dimostra in concerto l’attività di prevenzione da rischi climatici estremi il progetto di investimento può diventare finanziabile con la Misura 5.1. L’amministrazione regionale con la predetta Misura mette a disposizione delle aziende e degli enti pubblici un nuovo strumento e come tutte le novità anche questo nuovo strumento pone delle difficoltà ai potenziali beneficiari, ai tecnici progettisti ed ai funzionari istruttori. Ed infatti tutti i soggetti interessati, ognuno per le proprie competenze, devono approcciarsi alla ideazione, alla redazione ed alla valutazione del progetto di investimento avendo come linea guida l’interesse pubblicistico che la misura persegue, vale a dire la riduzione delle conseguenze dannose per eventi estremi, con investimenti in azioni di prevenzione.
* Dirigente Servizio 2 Investimenti in Agricoltura
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