Terrà

Progetti integrati filiera
“Linee di intervento comparto florovivaistico, frutta a guscio e zootecnico”, i bandi

Con D.D.G. n. 559 del 22/02/2023 sono stati approvati nell’ambito dei Progetti integrati di filiera “Linee di intervento comparto florovivaistico, frutta a guscio e zootecnico” del PSR Sicilia 2014-2022, i bandi per l’attuazione delle sottomisure 1.1, 1.2, 3.2, 4.1 e 4.2.

Termini di presentazione delle domande di sostegno relative alle singole sottomisure:
– dal 13 marzo 2023 al 12 maggio 2023 per i PIF “Linea di intervento comparto zootecnico”;
– dal 27 marzo 2023 al 26 maggio 2023 per PIF “Linea di intervento comparto frutta a guscio”;
– dall’11 aprile 2023 al 9 giugno 2023 per i PIF “Linea di intervento comparto florovivaistico”.

La progettazione integrata di filiera, seppure prevista come misura di intervento dei PSR, non è esplicitamente contemplata dalla normativa comunitaria. Essa è un metodo di intervento che, a partire dal periodo di programmazione 2000-2006, l’Italia ha inteso sperimentare per favorire i processi di aggregazione nel settore agroalimentare. In tal senso, il progetto integrato di filiera (PIF) rappresenta uno strumento per favorire l’attuazione delle politiche di sviluppo rurale, in quanto favorisce la nascita di relazioni sistemiche tra soggetti di natura diversa e propone soluzioni più complesse e articolate per affrontare le problematiche settoriali o territoriali.

Obiettivo del PIF è quello di creare o potenziare le principali filiere agroalimentari e quella forestale, deve quindi presentarsi come un progetto complesso ed integrato di azioni tese a sistematizzare l’intervento pubblico tarandolo sulle esigenze di sviluppo del comparto. I progetti integrati non hanno una propria autonomia finanziaria all’interno dei PSR, promuovono un percorso di cooperazione che si conclude con la presentazione del progetto mentre il finanziamento è concesso singolarmente a ciascuno dei partner. Il beneficiario rimane la singola impresa che si impegna in autonomia a rispettare gli impegni presi con il resto del partenariato

Elementi che definiscono un PIF

molteplicità degli obiettivi da integrare in una strategia complessiva;

combinazione di strumenti di sostegno e di incentivazione a servizio della strategia d’intervento;

aggregazione di risorse finanziarie intorno ad un’idea progettuale;

integrazione tra gli operatori della filiera produttiva (dalla materia prima alla commercializzazione del prodotto finito);

azione coordinata, finalizzata a restituire vantaggi economici a tutti gli aderenti;

utilizzo di competenze e professionalità diverse e necessarie per progettare e realizzare gli interventi.

Alla base del PIF c’è un accordo di filiera che si configura come un contratto formale con il quale, successivamente all’approvazione del progetto, i soggetti partecipanti condividono e sottoscrivono gli obiettivi e le strategie operative, gli impegni e gli obblighi che ciascuno è tenuto a rispettare, nonché gli specifici ruoli e le singole responsabilità. Uno tra i vincoli più ricorrenti riguarda il conferimento e la commercializzazione del prodotto: un’azienda aderente al PIF contrae un obbligo a conferire ad un altro soggetto del PIF una quota percentuale della propria produzione. Questo è uno degli aspetti di maggior rilievo della progettazione di filiera il cui obiettivo è quello di creare relazioni stabili e paritarie lungo la catena agroalimentare.

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