Terrà

Il progetto Pronera
L’Apis Mellifera sicula, ecco l’ape unica in Europa che può rilanciare l’apicoltura siciliana

L’Apis Mellifera sicula o Apis Mellifera siciliana, ape autoctona della Sicilia, discende dalla sottospecie Apis Mellifera intermissa, originaria delle coste nord-africane. Insieme all’Apis Mellifera ligustica è una delle due sottospecie di api riconosciute in Italia ed ha delle caratteristiche di unicità rispetto a tutte le altre sottospecie europee, la prima e più importante delle quali è la resistenza all’acaro varroa ed alle virosi da esso diffuso. È inoltre un’ape molto frugale, cioè capace di sfruttare per la propria sussistenza e il proprio sviluppo anche piccole fioriture invernali: riesce a lavorare in condizioni climatiche avverse, non avendo bisogno di scorte zuccherine fornite dall’apicoltore per via anche dei bassi consumi di miele; ciò consente notevoli risparmi di gestione.

Ape sicula – foto di Elisa Di Fede

L’ape sicula può essere considerata a tutti gli effetti un’ape selvatica, unico caso in tutto il continente europeo; essa ha potuto mantenere inalterato il rapporto ancestrale con la natura bloccando o accelerando il proprio sviluppo riproduttivo prima ancora che si manifestino condizioni floro-climatiche proibitive o propizie. L’innata docilità, la reattività alle fioriture, la fertilità, la capacità di creare miele con percentuali di antiossidanti dal 300% al 1000% in più rispetto ai mieli della nomenclatura mondiale, sono fattori direttamente proporzionali alla conformità genetica e per tale motivo il progetto Pronera si prefigge un reinserimento massivo delle api sicule in purezza provenienti dalle isole minori sull’intero territorio siciliano.

Le diverse linee genetiche verranno massimamente introdotte attraverso l’utilizzo delle celle reali di regine conformi. Le isole e le stazioni di fecondazione sono state indispensabili fin dal 1987, data in cui l’ape sicula, ormai considerata pressoché estinta, è stata ritrovata. Il progetto Pronera è unico al mondo, in quanto per primo si ripromette il reinserimento di una sottospecie sull’intero territorio d’origine, lavoro che tra l’altro l’Associazione Regionale Allevatori Apis Mellifera Siciliana svolge su basi volontarie da una decina di anni.

Tuffo di sicula su carpobrotus isola di Vulcano – foto di Lidia Santomauro

Il progetto Pronera

    PSR 2014-2022   Misura 16.1   

Capofila  Carlo  Amodeo 

Partner Legno verde, Nettare di sicilia, Spisso Susanna, Giulio vitale, Scurria Giuseppe, Azienda agricola Paparoni di G. Paparoni, Sottile Anna, Colicchia Salvatore, Zerilli Giuseppe, Crea api, Univ. Studi Palermo dip. Scienze e tecnologie biologiche chimiche e farmaceutiche, Allevatori ape nera sicula Gioacchino Francesco Argento

Pronera si articola intorno ai seguenti punti:
Reinserimento massivo attraverso la sostituzione delle api regine ibride con celle reali di regina provenienti dalle isole.
Valorizzazione del miele dell’ape nera sicula, già presidio Slow Food, con ulteriori approfondimenti su tutte le varietà di mieli monofloreali. Come precedentemente detto, diverse e importanti pubblicazioni hanno riscontrato un’enorme quantità di antiossidanti, la presenza di quattro tipi di sostanze antifungine mai ritrovate in mieli prodotti da altre sottospecie di api nel mondo, oltre ad una vastissima gamma di sostanze antibatteriche. Nel miele di cardo dell’ape nera sicula è stata trovata una concentrazione di silimarina capace, con esperimenti in vitro, di avere fortissimi effetti riducenti sui tumori testati al colon e allo stomaco. Inoltre gli studi hanno mostrato come il miele di aneto possieda una concentrazione di sostanze bioattive capace di annientare i film batterici delle sale operatorie, notoriamente resistenti ad ogni tipo di prodotti farmaceutici.
Attenzione alla genetica, attraverso la quale si cercherà di capire quali geni consentono la convivenza con l’acaro varroa, e le virosi da essa diffuse; si avrà inoltre la possibilità di fare uno screening completo sulle api delle stazioni di fecondazione sul territorio siciliano, dove diversamente che sulle isole minori, non si ha alcuna certezza genetica, in quanto la selezione viene effettuata sul controllo empirico dei tergiti.

Infine, è opportuno ricordare che l’apicoltura in Sicilia è una realtà economica che conta circa duemila apicoltori e oltre 140 mila alveari, terza in Italia per numero di famiglie d’api e quantità di miele prodotto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA





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