Terrà

Cooperazione euro-mediterranea, il Gal Eloro fa scuola

di Sergio Campanella*

A sud di Siracusa, in una cuspide di terra bagnata dal Mar Ionio, si trova il comprensorio elorino, che abbraccia i comuni rurali di Avola, Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini, riuniti nel nome dell’antica città sicula, poi sub-colonizzata come polis, Eloro. E proprio a questo nome, derivato dalla parola greca “héloros” con cui si indicavano gli stagni e quindi la fertilità del suolo, si è ispirato un consorzio pubblico-privato con l’obiettivo di rilanciare l’economia rurale del comprensorio elorino. Per estensione, dunque, la citazione di Eloro nella denominazione del consorzio non-profit, il GAL Eloro, rappresenta una forte e precisa connotazione identitaria di un territorio che ha una superficie di 766,87 km2 e una popolazione di oltre 103.000 abitanti, con una densità di 134,49 ab/km2. Il GAL Eloro si occupa di sviluppo rurale sostenibile dal 1998 e ha partecipato, fin dalla sua costituzione, a molteplici attività di cooperazione, distinguendosi nella progettazione e gestione d’iniziative di sviluppo locale integrato in ambito rurale. La sua azione si dispiega in due macro-ambiti: quello del sostegno delle economie locali e quello della cooperazione con altri territori in ambito interterritoriale, transfrontaliero e transnazionale.

Attraverso la programmazione LEADER, il GAL Eloro ha sperimentato una metodologia fortemente partecipata con gli attori locali e ha contribuito alla creazione di un sistema produttivo integrato in cui agricoltura, artigianato, MPMI, offerta turistico-ricettiva e servizi partecipano alla valorizzazione sistemica delle risorse del territorio, accrescendone l’attrattività e la qualità di vita dei propri abitanti. In ben oltre due decenni di pianificazione, il GAL Eloro ha dimostrato di essere soggetto attivo nell’amministrazione e distribuzione locale della finanza di progetto, aggiudicando quasi 20 milioni di euro nel comprensorio. Circa 120 i beneficiari, con in primis le MPMI e loro raggruppamenti, fino ai pacchetti di aiuti sistemici o di filiera; seguiti dall’associazionismo e dagli enti locali.

Il GAL Eloro ha anche svolto un ruolo fondamentale nell’animazione socioeconomica del comprensorio e si è fatto ideatore, promotore e capofila del Distretto Ortofrutticolo di Qualità del Val di Noto – D.O.Q.V.N., il primo grande cluster produttivo locale basato sulle produzioni ortofrutticole di qualità e riconosciuto nel 2008 dalla Regione Siciliana; a partire dal 7 luglio 2020, si è ampliato all’intero territorio regionale ed ha assunto la nuova denominazione di Distretto Produttivo Ortofrutticolo di Qualità della Sicilia – DPOQS, coinvolgendo oltre 130 sottoscrittori tra imprese, amministrazioni pubbliche, università ed enti di ricerca, proiettando così il comprensorio elorino su una dimensione che trascende quella strettamente locale e influenza le future scelte strategiche in tema di sviluppo economico e sostegno al settore imprenditoriale del territorio siciliano.

Dal marzo 2008 il GAL Eloro è rappresentante ufficiale dei GAL italiani nella rete di cooperazione euro-maghrebina denominata RE.MA.DE.L. – Réseau Maghrebin Développement Local, e conta oggi su una rete partenariale che annovera Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Sudan, Giordania, Libano, Cipro, Turchia, Grecia, Spagna, Francia, Belgio e Portogallo. Infatti, il GAL Eloro si è sempre distinto fra i GAL italiani poiché è stato ed è tuttora beneficiario, come capofila o partner, di una serie di progetti di cooperazione per i quali, molto spesso, viene citato come esempio da organismi di chiara fama internazionale, tra cui l’IFAD e la stessa UE. Il CREA, Consiglio nazionale Ricerche Economia Agraria, nelle sue ricerche commissionate dalla Rete Rurale Nazionale, come quella del marzo 2014 sulla cooperazione tra le aree rurali, pone il GAL Eloro al 2° posto del podio nazionale per qualità progettuale e al 1° posto del podio regionale per dinamismo progettuale.

*direttore del GAL Eloro, lead expert URBACT e visiting professor su sviluppo locale sostenibile e innovazione territoriale all’Università di Alicante

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