Cantieri aperti per coltivare gli “orti spaziali”
Sviluppare sistemi di illuminazione LED ad alta tecnologia da utilizzare in ‘orti spaziali’ per coltivare micro-ortaggi in grado di integrare la dieta degli astronauti con sostanze ad elevato potere nutrizionale. È l’obiettivo del progetto SOLE (“Sistema Ottico di illuminamento LED e controllo iperspettrale per la coltivazione di piante finalizzato ad applicazioni spaziali”), che riunisce ENEA, Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’azienda G&A Engineering, finanziato dalla Regione Lazio nell’ambito del bando ‘LAerospaZIO’ per la promozione del trasferimento tecnologico nel settore aerospaziale.
L’aspetto innovativo del progetto – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero del settimanale ENEAinform@ – consiste nella ricerca e messa a punto delle migliori “ricette di luce”, cioè le combinazioni di LED a diverse lunghezze d’onda più efficaci nell’indurre la pianta a produrre sostanze bioattive in un sistema automatizzato e controllato. L’obiettivo è ridurre i tempi di intervento umano, evitare eventuali contaminazioni da manipolazione e consentire di monitorare lo stato della crescita delle piante, anche da remoto.
Oltre a definire i parametri di illuminazione LED per una produzione ottimale da un punto di vista quantitativo e qualitativo il Laboratorio Biotecnologie del Centro Ricerche ENEA Casaccia si occuperà della risposta delle piante alle condizioni ambientali artificiali e della selezione delle specie vegetali, in relazione al fabbisogno nutrizionale degli astronauti e alla capacità di adattamento alle condizioni idroponiche. Da parte sua ASI definirà i requisiti di progettazione dell’impianto dimostratore, inquadrandoli negli ambiti applicativi di maggiore interesse per i prossimi programmi di esplorazione umana dello Spazio, mentre G&A Engineering sarà impegnata nella progettazione ingegneristica e nello sviluppo dell’impianto di coltivazione in ambiente controllato.
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