Terrà

Il provvedimento
Cannabis farmaceutica, governo “apre” alle aziende agricole

I farmaci a base di cannabinoidi (Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedrolite, Bedica e Sativex) vengono importati in Italia fin dal 2007, mentre la produzione autonoma è stata avviata nel settembre del 2014. Da allora, la canapa destinata ad uso farmacologico viene prodotta presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, un laboratorio autorizzato dall’AIFA (a seguito dell’accordo tra il Ministero della Difesa e quello della Salute). La cannabis prodotta dallo Stabilimento, però, non è più in grado di soddisfare la domanda interna, tant’è che, ad esempio, San Marino ha di recente approvato un progetto di legge per produrre la cannabis terapeutica, candidandosi ad essere uno dei futuri fornitori dell’Italia.

Il 10 dicembre scorso, in occasione di un’interrogazione parlamentare in commissione Affari sociali alla Camera, il sottosegretario alla Salute, Francesco Costa, ha annunciato che il Ministero della Salute ha autorizzato tre aziende agricole alla produzione di canapa a scopi farmacologici. A seguito della presentazione dell’interrogazione parlamentare, il sottosegretario ha fornito la propria risposta, disponibile anche sul sito della Camera. Nella parte finale del documento, si legge che il ministero della Salute “ha autorizzato tre aziende agricole alla coltivazione di canapa industriale per il successivo conferimento delle piante ad aziende autorizzate dall’AIFA e dallo stesso Ufficio Centrale Stupefacenti alla produzione industriale di cannabidiolo di estrazione, quale sostanza farmacologicamente attiva da impiegare per l’allestimento di preparazioni magistrali su ricetta medica non ripetibile”.

L’interrogazione ha posto all’attenzione del dicastero alcune delle criticità relative alla produzione di cannabis per uso medico emerse, stando a quanto si legge sul sito della Camera, durante la prima riunione de “L’Officina di Galeno”, evento organizzato da A.s.so. F.a.r.m., U.e.s.f.; Farmacie comunali Pisa S.p.a. e S.i.r.ca. Questi alcuni punti critici:

la produzione di cannabis medica non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno di cure mediche per i pazienti;

la necessità di importare il prodotto da paesi esteri ha un impatto negativo sul bilancio del Sistema sanitario nazionale;

le diseguaglianze esistenti a livello regionale nella distribuzione diretta ai pazienti;

l’assenza di un programma ministeriale per la formazione di personale sanitario (medici e farmacisti).

E così, Costa, dopo aver sottolineato come “la questione è già all’attenzione del ministero, costantemente impegnato sull’ampliamento della produzione nazionale”, ha comunicato che è stato attivato un tavolo tecnico (presieduto dallo stesso sottosegretario) per ascoltare le necessità dei pazienti e valutare le misure da implementare in maniera coordinata.

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