Terrà

L'intervista
Assovini Sicilia: “Vitigni autoctoni sempre più fedeli al territorio. Sorpresa Syrah”

di Dario Cataldo

Condizioni climatiche estreme e attacchi fungini hanno messo a dura prova i vigneti siciliani e di conseguenza la vendemmia, tra le più complesse degli ultimi anni. Di questo e altro ne parliamo con Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia, l’associazione di vitivinicoltori che riunisce 100 aziende vitivinicole con l’obiettivo di promuovere il vino siciliano di qualità nel mondo.

Presidente, che raccolto è stato quello per la vendemmia 2023 in Sicilia?

“Una vendemmia sfidante a causa delle difficili condizioni climatiche e dell’attacco della peronospora. Nonostante le difficoltà, la qualità non è stata compromessa. Difficile generalizzare, i risultati variano di produttore in produttore. Il dato di riduzione della quantità, per quanto generico, arriva al -40% in alcune zone”.

Mariangela Cambria

Quali sono le principali sfide che i produttori di vino stanno affrontando in Sicilia?

“Si tratta di sfide globali: il climate change, l’inflazione, il caro energia, l’aumento dei costi delle materie prime. I nostri produttori stanno affrontando con coraggio e competenza queste sfide, attraverso una gestione oculata, un approccio di prevenzione in vigna, l’adozione di pratiche sostenibili. A proposito di sostenibilità, con la Fondazione SOStain, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia fondato dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia, la Sicilia vitivinicola promuove buone pratiche finalizzate alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità e delle comunità. Sono 40 le cantine associate alla Fondazione (per complessivi 5.524 ettari di vigne e circa 21 milioni di bottiglie certificati), altre aziende stanno formalizzando la loro adesione per rafforzare ulteriormente l’impegno della Fondazione a lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni”.

Rispetto agli anni precedenti, la vendemmia 2023 che resa garantirà dal punto di vista qualitativo?

“Se la quantità ha subito un calo, la qualità dei nostri vini non è stata compromessa come ho già detto. Da questa vendemmia, berremo vini rossi con una forte identità, bianchi con un profilo aromatico complesso, vitigni autoctoni sempre più fedeli al territorio, internazionali dal nuovo ed interessante profilo. Dal report di Uva Sapiens 2023, è stato evidenziato l’interessante risultato delle uve Grillo, un vitigno che in questa vendemmia si è rivelato particolarmente performante nelle riduzioni di quantità dando vita a vini dall’ampio spectrum aromatico e note tropicali più pronunciate. La grande sorpresa è stato il vino prodotto dal vitigno Syrah, le cui uve hanno dimostrato una resistenza alle condizioni meteo-climatiche e un risultato che post vendemmia si è tradotto in vini dall’equilibrio acido-zuccherino e una maturazione eccellente. Interessante è stata la risposta delle uve del cerasuolo di Vittoria e di alcuni vitigni dell’Etna e del Nord Est della Sicilia”.

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