Agricoltura sociale: sottomisure 6.4a e 16.9, ecco le graduatorie
Pubblicate le graduatorie definitive riguardanti due bandi del PSR Sicilia 2014-2022 sull’Agricoltura Sociale. La prima riguarda l’operazione in de minimis (sottomisura 6.4a – Supporto alla diversificazione dell’attività agricola verso la creazione e sviluppo di attività extra-agricole -) dove sono stati ammessi 15 progetti per un importo complessivo di 1.138.063,13 euro; la seconda riguarda invece il bando dedicato ai servizi sociali (sottomisura 16.9 – Sostegno per la diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare -) che vedrà finanziate 31 domande per un importo complessivo di 3.046.811,72 euro.
“Con questi interventi, strategici ed innovativi, miriamo a sviluppare l’enorme potenziale dell’agricoltura sociale, creando nuove occasioni di reddito e lavoro per le aziende agricole e allo stesso tempo benessere per la collettività – dice l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla -. I fondi disponibili sono destinati alle imprese agricole per consentire l’adeguamento di strutture alla pratica dell’Agricoltura sociale e ai Gruppi di cooperazione per meglio offrire i loro servizi ai soggetti fragili – spiega il rappresentante del governo Musumeci – Un’opportunità per le aziende agricole siciliane per diversificare la propria attività ma anche per favorire l’inclusione di soggetti svantaggiati”.
Questi contributi serviranno per adeguare le aziende agricole siciliane alla pratica dell’agricoltura sociale per l’inclusione di soggetti svantaggiati e per i servizi ai soggetti fragili. Con il termine Agricoltura Sociale si intende infatti l’insieme delle attività agricole finalizzate alla promozione di azioni di inclusione sociale e lavorativa, di servizi utili per la vita quotidiana, di attività riabilitative, educative, ricreative o che affiancano le terapie. Si tratta di pratiche spesso inserite nel contesto dell’agricoltura multifunzionale, che mostrano un orientamento spiccato verso la produzione di beni di tipo sociale, spesso associati a beni ambientali. Tali attività agricole sono realizzate con finalità produttive e sociali a beneficio di soggetti fragili (persone con disabilità fisica, psichica o intellettiva, disturbi psichiatrici, disturbi dello spettro autistico, dipendenti da alcool o droghe, detenuti o ex-detenuti, ecc.) o sono indirizzate a fasce della popolazione (bambini, anziani) per cui risulta carente l’offerta di servizi.
Ecco le graduatorie, clicca sui seguenti link:
Le sfere coinvolte sono quella produttiva tipica dell’azienda, quella umana afferente ai rapporti interpersonali, all’integrazione sociale, all’inclusione lavorativa e ai servizi per la popolazione, e quella di relazione con il mondo naturale (piante e animali). Pertanto, obiettivi prioritari dell’Agricoltura Sociale divengono tutte le azioni e i progetti orientati verso il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità, nella prospettiva dei nuovi principi di welfare di comunità e di economia civile, nonché l’inserimento socio lavorativo, la formazione e lo sviluppo di abilità personali e professionali delle persone con disabilità psico-fisica, sensoriale e intellettiva e con disturbi dello spettro autistico.
Per le imprese agricole è previsto un contributo in de minimis a fondo perduto del 75% fino ad un massimo di 150 mila euro ad azienda, finalizzato all’adeguamento di strutture alla pratica dell’Agricoltura Sociale. Per i Gruppi di Cooperazione costituiti da operatori del settore sociale, ma anche da aziende agricole, è previsto, invece, un contributo in regime de minimis a fondo perduto del 100%, fino ad un massimo di 100 mila euro per ciascun Gruppo di Cooperazione, finalizzato all’erogazione di servizi in Agricoltura Sociale rivolti a soggetti fragili. Inoltre, la Regione Siciliana ha anche regolamentato le disposizioni attuative per accreditare e iscrivere le imprese alla pratica di Agricoltura Sociale attraverso l’iscrizione al registro degli operatori di Agricoltura Sociale, a cura dell’Assessorato dell’Agricoltura, consentendo anche a coloro che operano già nel settore, ma senza riconoscimento, di ottenere la qualifica e di essere ufficialmente riconosciuti come operatori.
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