Terrà

Storia e territorio
Dieta mediterranea o diaita? Ecco qual’è il corretto stile di vita

di NinoSutera

Diaita nell’accezione propria del termine, per gli antichi greci e romani, stava a significare stile di vita dove l’attenzione verso un giusto nutrimento, un adeguato movimento assieme alla capacità di vivere in tranquillità indicava loro la strada per la salute. Il termine dieta, invece, viene comunemente associato ad un regime alimentare, di solito privativo e restrittivo, volto a perdere peso. Sarebbe importante invece riportare il termine dieta al suo significato semantico, ossia al termine greco “diaita” che tradotto vuol dire stile di vita, in questo modo forse si riuscirebbe a vedere la dieta non più come qualcosa di negativo ma come la giusta alimentazione, o meglio ancora il giusto stile di vita che si dovrebbe seguire per godere di una buona salute e di una buona forma fisica.

Lo stile di vita “mediterraneo” ha radici antiche, nel modello storico della “civiltà classica” che si contrappone alla “civiltà barbarica”; stimolante perché si è evidenziato come questo modello abbia generato, nei secoli, uno stile di vita che ha arricchito la storia mondiale di conoscenze e di arte.  Cosa c’entra la dieta mediterranea con ciò? Noi siamo quello che mangiamo, la dieta mediterranea alimenta gli individui non solo di cibi semplici e sani ma anche di valori legati al territorio, alla convivialità, all’ambiente. È una diaita, una scelta, una disciplina di vita è la pratica di un’arte: il savoir faire basato sulle conoscenze e sulle tradizioni che spaziano dal paesaggio alla tavola attraverso saperi, sapori e odori che si ritrovano nei luoghi, negli uliveti come nei mercati, nelle piazze e nei luoghi di incontro gastronomici e personali, dove si sono sedimentate culture e tradizioni di tutto il bacino del Mediterraneo.

Gli ultimi 40/50 anni sono trascorsi all’insegna della promozione di uno stile di vita improntato al modello americano, mentre gli americani erano impegnati a copiarci il nostro stile di vita: nel 1958 Ancel Keys cominciò a studiare lo stile di vita culturale e alimentare che consentiva alle nostre popolazioni di vivere meglio, più a lungo. Fece conoscere la dieta mediterranea e la diffuse come lo strumento più idoneo per vivere sani. Il Time dedicò una copertina a lui e alla sua scoperta, la dieta mediterranea, la “nostra diaita”, il nostro stile di vita di cui gli elementi fondamentali sono rappresentati da una triade + 1 = olio EVO, vegetali, cereali, + vino.  Premessa fondamentale: si parla di alimenti da produzioni artigianali, che rispettano i valori nutrizionali attraverso pratiche di coltivazione e lavorazione “gentili”; i nostri avi non utilizzavano mezzi meccanici, la coltivazione e la lavorazione delle materie prime è ingrediente culturale della diaita.

La “nostra diaita” è rappresentata da una triade + 1

olio EVO, vegetali, cereali + vino

Caratteristica tipica è il rispetto della stagionalità e della conservazione naturale (sotto sale e sott’olio) dei prodotti: l’inverno ha le sue verdure che non sono pomodori e peperoni, come d’estate non sono i cavoli e i carciofi. Il rispetto della stagionalità garantisce l’apporto delle vitamine nelle forme più adatte al nostro fisico nel periodo determinato (es.: la vitamina C così come è presente nei pomodori fa bene d’estate, d’inverno la vitamina C è da assumere nella forma offerta dagli agrumi). Ecco invece un confronto, riportato in tabella, tra i modelli alimentari, quello europeo fortemente influenzato dalla cultura classica mediterranea e quello americano fortemente influenzato dalla cultura anglosassone.

EUROPAAMERICA
EquilibrioKing Size
RegolareLarge
Slow FoodFast Food
Dieta MediterraneaMc Donalds
OrganicoIndustrializzazione
TerritorialeGlobalizzazione
FrescoConservato
Confronto tra i modelli alimentari europeo e americano

osservatorio.neorurale@regione.sicilia.it

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