Fondi europei
Conflitto russo-ucraino, tutti gli aiuti contro il caro-bollette. La Sicilia è già a lavoro
Con il regolamento (UE) 2022/1033 del Parlamento europeo e del Consiglio Ue del 29 giugno 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013, è stata prevista la possibilità per gli Stati membri di inserire nei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2022, una nuova misura eccezionale (misura 22) per consentire di erogare un contributo una tantum agli agricoltori e alle imprese attive nel settore agroalimentare interessate da aumenti significativi dei costi di produzione a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Infatti, tali aumenti dei prezzi, in particolare per l’energia, i fertilizzanti e i mangimi stanno coinvolgendo pesantemente il settore agricolo e le comunità rurali, causando problemi di liquidità agli agricoltori e alle piccole imprese rurali attive nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo di prodotti agricoli.
La misura 22 dà la possibilità agli Stati membri di utilizzare risorse finanziarie fino al 5% del proprio bilancio del FEASR per il biennio 21-22. Il sostegno sarà destinato ai beneficiari più colpiti dall’attuale crisi e impegnati nell’economia circolare, nella gestione dei nutrienti, nell’uso efficiente delle risorse o in metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e del clima”. Gli agricoltori e le PMI potranno ricevere rispettivamente fino a 15 mila e 100 mila euro e i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 15 ottobre 2023. La proposta della Commissione europea di attivare questa misura fa seguito al pacchetto di sostegno di 500 milioni di euro per gli agricoltori dell’UE adottato il 23 marzo scorso, regolamento (UE) 2022/467, nel quadro della comunicazione “Salvaguardare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza dei sistemi alimentari”, che prevede una serie di azioni per migliorare la sicurezza alimentare globale e sostenere gli agricoltori e i consumatori dell’UE, considerato l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dei costi dei fattori produttivi, come l’energia e i fertilizzanti (c.d. riserva di crisi).
Con la misura 22, gli agricoltori e le PMI potranno ricevere rispettivamente fino a 15 mila e 100 mila euro e i pagamenti dovranno essere effettuati entro il 15 ottobre 2023
In attuazione del suddetto regolamento (UE) 2022/467, è stato emanato il decreto ministeriale 8 luglio 2022 recante: “Intervento a favore dei produttori del comparto zootecnico tramite la previsione di aiuti eccezionali di adattamento per i danni indiretti subiti in seguito all’aggressione della Russia contro l’Ucraina”. Il provvedimento mira a sostenere alcuni settori del comparto zootecnico maggiormente colpiti dall’aumento dei costi di materie prime, dal caro energia e dalle conseguenze dirette e indirette del conflitto in Ucraina, con l’obiettivo di favorire metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, del clima e del benessere animale. L’importo complessivo è di circa 144 milioni di euro, di cui circa 48 milioni di fondi comunitari a cui si aggiunge un cofinanziamento nazionale pari a circa 96 milioni di euro. L’erogazione delle risorse ai beneficiari è effettuata dagli organismi pagatori territorialmente competenti per la domanda unica dell’agricoltore.
Sempre per far fronte alla crisi congiunturale, in materia di aiuti di Stato, il 23 marzo scorso, la Commissione europea ha adottato la Comunicazione C (2022) 1890 final “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina” per consentire agli Stati membri di avvalersi di una maggiore flessibilità rispetto alle norme sugli aiuti di Stato al fine di sostenere l’economia nel contesto dell’attuale crisi geopolitica. Già in passato la Commissione è intervenuta in tal senso, sia in occasione della crisi finanziaria ed economica mondiale del 2008-2011, che nel caso della pandemia da SARS-CoV-2. La Comunicazione è stata già modificata il 20 luglio e sostituita integralmente dalla Comunicazione C(2022) 7945 final del 28 ottobre 2022. Il Quadro temporaneo di crisi consente di fornire un sostegno tempestivo, mirato e proporzionato alle imprese preservando nel contempo la parità di condizioni nel mercato unico e mantenendo condizioni orizzontali applicabili a tutti.
Il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana sta prevedendo degli aiuti rivolti agli allevatori produttori di latte, alle imprese di produzione primaria in generale per far fronte a caro-bollette
Nella sezione 2 sono previste diverse tipologie di aiuti: aiuti di importo limitato, sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie e sotto forma di prestiti agevolati, aiuti per i costi supplementari dovuti all’aumento dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica, aiuti per la diffusione dell’energia rinnovabile, aiuti per la decarbonizzazione dei processi produttivi dell’industria, aiuti per una riduzione supplementare del consumo di energia elettrica. Tutte le misure previste sono state prorogate fino al 31 dicembre 2023. In applicazione della sezione 2.1 “Aiuti di importo limitato” del Quadro Temporaneo di Crisi, il ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, oggi ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, ha notificato un regime di aiuto quadro per le misure che gli enti nazionali, regionali e territoriali possono concedere alle imprese attive nei settori agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura colpite dalla crisi ucraina. Il regime di aiuto è in corso di modifica a seguito della nuova versione del Quadro temporaneo di crisi che ha modificato i massimali e la scadenza della sezione 2.1.
Le Regioni possono pertanto utilizzare il suddetto regime di aiuto per sostenere le imprese attive sia nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli che in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, colpite dagli effetti economici del conflitto. In particolare, il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana sta prevedendo degli aiuti di importo limitato (sezione 2.1 del Quadro temporaneo di crisi) rivolti agli allevatori produttori di latte, alle imprese di produzione primaria in generale per far fronte ai costi maggiorati dei canoni irrigui nonché del gasolio e anche a beneficio delle imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli che devono affrontare maggiori costi energetici.
Vincenzo Pernice (Dirigente del Servizio 5), Roberta Romano (Dirigente U.O. A2.02) – Dipartimento Agricoltura
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