Terrà

Sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura, obiettivi e strategie

La Rete Interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca, di recente integrata dalla Rete Interregionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo, è stata riconosciuta formalmente dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in data 4 ottobre 2001 con funzioni di supporto tecnico alla Conferenza, è costituita dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, e opera attraverso il Comitato dei referenti, composto da un dirigente/funzionario per ogni Regione o Provincia autonoma, individuati dalla struttura organizzativa competente in materia di agricoltura e di sviluppo rurale.

SCIA = Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura

Obiettivo della Rete, fra l’altro, è il supporto ai processi decisionali delle Regioni e delle Province autonome, per favorire il raggiungimento di posizioni comuni nella definizione delle linee politiche e strategiche della ricerca, della conoscenza e dell’innovazione agricola, agroalimentare, forestale e nei settori dell’acquacoltura e della pesca a livello nazionale ed europeo e promuovere il coinvolgimento delle Regioni e delle Province autonome da parte dei Ministeri competenti, affinché queste possano concorrere all’attuazione delle politiche Comunitarie inerenti il Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura e dei programmi di sostegno alla ricerca promossi dalla U.E.

AKIS = Agricultural Knowledge and Innovation Systems

A prescindere dai compiti istituzionali, la Rete, in quasi venti anni di attività, ha maturato, grazie allo scambio di esperienze continuo e al dialogo fra funzionari coinvolti nelle diverse realtà dell’AKIS in Italia, una solida capacità di analisi sul tema del sistema della conoscenza nei suoi vari aspetti. Fatta questa premessa, in riferimento al processo di prioritizzazione delle esigenze PAC, rientrante nelle attività di consultazione del partenariato, della società civile e degli stakeholder in generale finalizzate alla costruzione della programmazione strategica con l’individuazione e ponderazione dei fabbisogni, della scelta delle priorità e della logica di intervento, e in particolare dall’analisi dei risultati della Fase 1 della prioritizzazione, è evidente che il risultato impone alcune considerazioni. Innanzitutto, il dato rilevante è che i vari aspetti dell’AKIS, così come sono descritti nel supporto somministrato alle Regioni come fabbisogni, risultano essere praticamente tutti, nei diversi contesti previsti, posti dalle Regioni stesse al livello definito “complementare”.

Nessun fabbisogno infatti emerge in modo netto, e questo dà ragione del fatto che i diversi aspetti, e le diverse componenti dell’AKIS, devono svilupparsi in modo integrato fra di loro, per concorrere all’obiettivo generale, non a caso giudicato trasversale dall’Unione, che è sostenere la competitività delle imprese e dei territori attraverso l’accesso all’innovazione, alla digitalizzazione, all’informazione, alla conoscenza. Va chiarito con forza, però, che complementare non può essere considerato equivalente (come il meccanismo di attribuzione degli “slot” fa immediatamente pensare) a “secondario”, sia nella formulazione delle priorità nel Programma Strategico Nazionale, sia nella relativa dotazione di risorse, ma soprattutto a scapito della ricerca di meccanismi che rendano lo sviluppo del sistema della conoscenza realmente pervasivo dell’intero programma, proprio perché trasversale agli altri obiettivi.

Il Dipartimento con DDG n. 2639 del 15.07.2021 ha istituito la Rete Regionale Sistema della Conoscenza e dell’Innovazione in Agricoltura

D’altra parte, nella proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici COM(2018) 392 final, nell’Art. 5 “Obiettivi generali”, i 3 obiettivi generali descritti vengono integrati “dall’obiettivo trasversale di ammodernamento del settore promuovendo e condividendo conoscenze, innovazioni e processi di digitalizzazione nell’agricoltura e nelle aree rurali e incoraggiandone l’utilizzo”. L’approccio e gli strumenti di tale obiettivo trasversale vengono delineati in diversi articoli del regolamento citato.

osservatorio.neorurale@regione.sicilia.it

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