L'intervista
Sicindustria: come l’agrovoltaico può rendere la Sicilia leader della green economy
di Dario Cataldo
L’agrovoltaico, un modello che unisce la produzione agricola e quella energetica, continua ad aprire nuove prospettive di sviluppo in Sicilia, una terra da sempre vocata all’innovazione in campo agricolo. Con impianti di rilevanza nazionale già avviati e un potenziale straordinario inespresso, la regione potrebbe diventare il punto di riferimento per la transizione ecologica del settore. Ma per dirla con Luigi Rizzolo (nella foto), “la strada da percorrere è ancora lunga”.
Tuttavia, il presidente di Sicindustria, traccia a Terrà un quadro chiaro dello stato attuale e delle sfide future di questa innovativa soluzione, la quale promette di rivoluzionare il modo in cui agricoltura ed energia rinnovabile convivono. Attraverso una progettazione ben calibrata, il territorio siciliano può non solo integrare redditi agricoli, ma anche garantire un modello sostenibile e resiliente. Scopriamo insieme, come questa sinergia possa trasformare il volto dell’agricoltura e dell’energia nella regione.
Presidente, in quale stato si trova l’agrovoltaico in Sicilia?
“L’agrovoltaico rappresenta sicuramente una grande opportunità di sviluppo sia per il settore dell’energia che per quello agricolo, ma è ancora in una fase iniziale. L’attenzione crescente verso le energie rinnovabili unitamente al quadro normativo nazionale che regolamenta l’agrovoltaico hanno portato alla recente approvazione di importanti progetti come quello da 100 MW in provincia di Trapani e quello da 222 MW tra le province di Catania e Ragusa. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e richiede un importante lavoro per affinare le tecnologie necessarie all’uso dei terreni sia per la produzione di energia che per l’attività agricola”.
Come valuta l’integrazione tra agricoltura e energia rinnovabile?
“Ovviamente il mio è il punto di vista di chi produce energia. Detto questo, l’integrazione tra agricoltura e produzione di energia è una strategia win-win. I pannelli fotovoltaici, oltre a generare energia pulita, offrono infatti benefici diretti per le colture agricole, come la protezione dai fenomeni meteorologici estremi, sempre più frequenti in Sicilia. Inoltre, contribuiscono a ridurre l’evaporazione dell’acqua dal suolo, migliorando l’efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche. Questi vantaggi creano le condizioni per una collaborazione proficua tra il settore agricolo e quello energetico, che deve essere sempre più incentivata e sviluppata”.
In che modo l’agrovoltaico può contribuire a migliorare la sostenibilità economica delle aziende agricole?
“Di certo l’agrovoltaico può rappresentare una soluzione per integrare i redditi delle aziende agricole e mitigare i rischi economici legati ai cambiamenti climatici e alle fluttuazioni del mercato agricolo. Quello che di certo non deve mancare è la corretta progettazione, indispensabile per garantire che i pannelli non interferiscano con le attività agricole, ma piuttosto che le potenzino. I ricavi ottenuti dall’agricoltore possono essere reinvestiti in tecnologie innovative utili a migliorare l’efficienza produttiva. Questo significa non solo incrementare la redditività complessiva, ma promuovere anche un modello di sviluppo sostenibile per l’intero territorio”.
Eppure, nonostante la Sicilia è la “terra del sole”, l’agrovoltaico stenta a decollare.
“Le sfide principali risiedono nei processi burocratici complessi e nella necessità di sensibilizzare gli agricoltori sui vantaggi dell’agrovoltaico. Si deve andare avanti snellendo gli iter autorizzativi ed elaborando una mappa delle zone idonee che tenga conto dei vincoli ma anche delle esigenze tecniche delle aziende. A questo si aggiunge, ovviamente, l’investimento iniziale necessario per installare un impianto. Ed è per questo che è fondamentale il ruolo giocato dai produttori di energia, capaci di proporre soluzioni integrate, che includano non solo la progettazione tecnica degli impianti, ma anche il supporto nella ricerca di finanziamenti”.
Come vede il futuro dell’agrovoltaico in Sicilia?
“La Sicilia ha un potenziale straordinario grazie al suo clima e alle caratteristiche del territorio. Le ultime stime parlano di una potenziale crescita del settore nei prossimi anni capace di coprire fino al 20% della domanda energetica regionale. Le potenzialità di crescita e di sviluppo sono ancora tante. Il nostro compito è quello di intercettare i cambiamenti e anticiparli. È un capovolgimento radicale quello che ci chiedono le transizioni green e digitale, perché vuol dire cambiare il modo di produrre, tenendo conto della sostenibilità ambientale ed energetica. Non conta più solo il prodotto finale, ma l’intero ciclo produttivo con ciò che questo comporta sul versante delle competenze”.
Il Piano Strategico PAC 2023-2027 potrà dare uno slancio all’agrovoltaico in Sicilia?
“Il PAC 2023-2027 rappresenta una leva fondamentale per promuovere la transizione ecologica dell’agricoltura. Grazie a misure dedicate, le aziende hanno l’opportunità di collaborare sempre più strettamente con i produttori di energia e questo può accelerare l’adozione di modelli agrovoltaici innovativi, favorendo uno sviluppo sostenibile e permettere alla Sicilia di posizionarsi come regione all’avanguardia nella transizione ecologica, sfruttando al meglio il potenziale di cui dispone. In quest’ottica, Sicindustria auspica di poter avviare un rapporto di collaborazione sempre più sinergica con l’assessorato regionale all’Agricoltura così da sviluppare progetti di natura agroindustriale e individuare misure di supporto ad hoc per incentivare una efficace transizione ecologica”.
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