Sicilia en primeur, “l’Isola pioniera nella vitivinicoltura sostenibile 4.0”
di Sabrina Gianforte
Sicilia en primeur, 18ma edizione a Erice, con il suo panorama mozzafiato ha accolto la presenza di ottanta giornalisti, italiani e provenienti da tutti i paesi del mondo. La Sicilia un continente vitivinicolo. È questa una fra le tante consapevolezze che i viticoltori siciliani hanno sempre più chiaro ai loro occhi. Le condizioni pedoclimatiche, geoclimatiche le escursioni termiche, la posizione geografica ed altri, sono tutti fattori unici, non replicabili ma scalabili.
Possiamo affermare con un linguaggio strategico che la produzione deve essere scoperta in termini di miglioramento continuo, di scelte che mirano a considerare le necessità dell’ecosistema e delle buone pratiche che vanno verso una condivisione consapevole, del ruolo che ogni atto, dalla produzione al consumo deve raggiungere. Rappresentare il clima nel senso dell’atmosfera che si respirava, dopo due anni di stasi dovuti alla pandemia, è significato ritrovarsi più consapevoli del solito, scambiando considerazioni con interlocutori internazionali. La produzione è cresciuta, si perché la natura non la puoi fermare.
L’intervento dell’uomo può essere volto a perfezionare il suo operato per dar vita al vino guardando come un pezzo di natura che viene catturato in una bottiglia e che quando questa viene stappata, può solo donare emozioni infinite di bellezza, di sapore, di identità, di radice. Hanno aderito tante aziende dell’associazione Assovini Sicilia, ideatrice della rappresentazione, che mette al centro il “continente” Sicilia al confronto con le altre realtà vitivinicole mondiali. Riunisce 90 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, che condividono principalmente tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato.
“Il tema scelto per questa edizione “Back to the roots. La Sicilia vive il futuro”, assume un valore significativo ed attuale perché mette la produzione vitivinicola siciliana al centro del dibattito sui cambiamenti climatici, e candida l’Isola a pioniera nella vitivinicoltura sostenibile 4.0 anche in questo nuovo contesto”, afferma Laurent de la Gatinais-presidente di Assovini Sicilia.
Si sono svolti gli enotour, dal 27 al 29 aprile, in giro per tutto il territorio visitando le cantine, i vigneti e degustando le nuove etichette per finire il 30 aprile con il convegno e l’apertura di Sicilia en Primeur 2022. Gli ospiti hanno dato un contributo tecnico-scientifico al tema di Sicilia en Primeur “Back to the roots. La Sicilia che vive il futuro”. In programma, gli interventi di Antonio Zoccoli, (Presidente Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (“Non c’è vino senza neutrino”), di Marco Moriondo (Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze “Cambiamento del clima: impatti osservati ed attesi in viticoltura”) e dell’enologo Mattia Filippi (Uva Sapiens- “Le buone pratiche delle aziende siciliane a seguito dei cambiamenti climatici”).
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