Le misure da applicare
Ripersiella hibisci, un’emergenza per il vivaismo ornamentale
Il comparto del vivaismo floricolo e ornamentale in Sicilia ha una significativa rilevanza a livello nazionale, con una presenza di oltre 800 operatori professionali iscritti al registro ufficiale (RUOP) e una superficie di circa 2000 ha. A questi valori vanno aggiunti i dati relativi alla superficie destinata alla produzione di “piante da fiore e fronde da recidere” che, secondo la stima di operatori commerciali, ammontano a circa 1000 ha complessivi. Il valore della PLV del settore ornamentale e della floricoltura nel 2020, incrociando i dati dell’INEA con i dati forniti da una consultazione degli operatori commerciali, si stima introno ai 200 milioni di euro annui.
Il settore è regolamentato da specifiche normative di competenza del Servizio Fitosanitario Regionale, in particolare per quanto concerne i controlli ispettivi riguardanti diversi organismi nocivi da quarantena, quali Xylella fastidiosa. Nel mese di marzo del 2021, a seguito di un’intercettazione eseguita dal Servizio Fitosanitario olandese su piante di Callistemon citrinus in vaso provenienti dalla Sicilia, è stata segnalata nella nostra regione la cocciniglia Ripersiella hibisci in un vivaio ricadente nel territorio di Fiumefreddo di Sicilia. Trattandosi di un insetto da quarantena, il Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) ha tempestivamente avviato le indagini ufficiali per individuare i vivai infestati e predisporre misure di emergenza per eradicare i focolai. Nel frattempo, ulteriori intercettazioni sono state notificate dai Servizi Fitosanitari di Svizzera, Germania, Belgio e Danimarca su altre piante infestate, per lo più palme di varie specie in vaso provenienti sempre dalla Sicilia.
Cos’è Ripersiella hibisci
R. hibisci è una cocciniglia appartenente alla famiglia Rhizoecidae,che vive prevalentemente nel terreno, nutrendosi a spese delle radici delle piante ospiti tramite l’apparato boccale pungente-succhiante. Presenta il corpo di forma ellittica allungata (foto 2), ricoperto da una polverina cerosa biancastra. La sua presenza è facilmente rilevabile rimuovendo la pianta dal vaso: gli individui bianchi, infatti, sono ben individuabili sulle radici e contrastano col colore scuro del terriccio (foto 3-4) e della superficie interna del vaso (foto 5).
A volte, intorno alle radichette e nel terreno, si evidenziano dei manicotti cerosi bianco crema prodotti dalle femmine adulte, entro cui trovano protezione gli individui della cocciniglia. In caso di forte infestazione la cocciniglia può essere rilevata anche sotto i vasi e sui teli pacciamanti. Sulla base di limitate notizie riportate nella letteratura scientifica internazionale, un’infestazione intensa potrebbe determinare ridotta crescita della pianta, ingiallimento o imbrunimento delle foglie e appassimento; in questo caso le radici e il terreno possono apparire completamente bianchi, come se fossero ricoperti da un’infezione fungina. Lievi infestazioni, come quelle rinvenute finora in Sicilia, non causano alcun sintomo di sofferenza o deperimento alle piante. Ne consegue che, in assenza di sintomi a carico della parte epigea, occorre comunque osservare gli apparati radicali.
Quali piante può infestare?
R. hibisci è una specie polifaga che colonizza principalmente piante in vaso, in particolare varie specie di palme, quali Phoenix canariensis, Phoenix robelenii, Trachycarpus fortunei e Chamaerops humilis, ma anche Callistemon citrinus, Camellia sinensis, Hibiscus rosa-sinensis, Pelargonium, Ficus spp. e diverse altre specie appartenenti a varie famiglie e generi botanici. I bonsai di ficus sono particolarmente suscettibili alle infestazioni.
E’ un organismo nocivo regolamentato
R. hibisci è organismo nocivo da quarantena rilevante per l’Unione Europea, inserito nell’allegato II parte A del Regolamento 2019/2072, come specie non presente nel territorio dell’UE prima del ritrovamento ufficiale in Sicilia; pertanto deve essere sottoposto a regime di eradicazione e non può essere diffuso in altri territori.
Gestione dei focolai in Sicilia
Nel 2021 il SFR, a seguito dei controlli ufficiali eseguiti e di ulteriori intercettazioni effettuate dai Servizi Fitosanitari di Svizzera, Germania, Belgio e Danimarca su più palme in vaso provenienti dalla Sicilia, ha notificato nel sito Europhyt della Commissione Europea la presenza di sette focolai in vivai dell’ex Provincia di Catania e, con Decreto Dirigenziale (DD) n. 2974 del 23 luglio 2022, ha adottato specifiche misure di emergenza per l’eradicazione dell’insetto, ai sensi del Decreto l.vo n. 19/2021 che impone la lotta obbligatoria contro gli organismi nocivi da quarantena.
Con l’applicazione del DD n. 2974 si è riusciti ad eradicare i focolai individuati nel 2021. Tuttavia nel corso del 2022 nuove intercettazioni della cocciniglia sono state notificate in Olanda su piante provenienti da altri sei vivai del territorio catanese; il SFR ha quindi notificato questi nuovi focolai su Europhyt e provveduto a far applicare le misure di eradicazione, con esito risolutivo.
Le misure di emergenza da applicare
Il citato DD n. 2974 prevede le misure obbligatorie di seguito descritte. Il ritrovamento di piante infestate dalla cocciniglia comporta la revoca temporanea dell’uso del passaporto per le specie sensibili e il divieto di spostamento dei lotti di piante infestate. Per i lotti infestati, bisogna procedere alla distruzione immediata degli stessi tramite bruciatura o, in estate, alla solarizzazione degli apparati radicali col pane di terra avvolti da un telo di polietilene (foto 6).
Oppure il vivaista deve intervenire nei seguenti modi:
– isolamento delle piante trovate infestate dal resto della produzione vivaistica;
– blocco della movimentazione dei lotti in cui sono state riscontrate le piante infestate, anche in caso di sospetta presenza;
– esecuzione dei trattamenti con geodisinfestanti entro 72 ore dalla notifica della prescrizione e consentire l’ispezione del SFR per valutare l’efficacia dei trattamenti.
A seguito dell’ispezione da parte del SFR, in caso di confermata presenza dell’organismo nocivo vivo anche dopo i trattamenti, si prescrive la distruzione dell’intero lotto. In linea generale, sono obbligatorie le seguenti operazioni: pulitura dei teli pacciamanti del terreno e/o dei letti di coltivazione; esecuzione di trattamenti ciclici degli stessi con soluzioni di ipoclorito di sodio al 10% e/o biocidi, così come delle eventuali strutture protette utilizzate e dei vasi riciclati.
Per i lotti non infestati in produzione bisogna applicare le seguenti prescrizioni:
– sottoporre tutta la produzione delle piante ospiti a trattamenti preventivi con prodotti fitosanitari autorizzati;
– ispezionare frequentemente a campione gli apparati radicali di tutte le piante ospiti presenti in vivaio e consentire l’ispezione ufficiale del SFR prima del loro primo spostamento, per rilevare l’eventuale presenza della cocciniglia e prelevare campioni da analizzare in laboratorio.
– coltivare le piante in un sito in cui siano rispettate le seguenti condizioni: 1. il terreno deve essere pacciamato per impedire la diffusione della cocciniglia; 2. i teli pacciamanti devono essere sottoposti a trattamenti ciclici con soluzioni di ipoclorito di sodio al 10% e/o con biocidi, così come le eventuali strutture protette utilizzate e i vasi riciclati; 3. i substrati di coltura utilizzati devono essere di origine certa e/o sterilizzati e/o trattati con geodisinfestanti.
Attuali possibilità di intervenire chimicamente
Ad oggi in Italia non risultano disponibili formulati insetticidi specificamente autorizzati per l’utilizzo contro R. hibisci. Trattandosi di un organismo solo sporadicamente rinvenuto in un’area geografica estremamente limitata, nessuna società produttrice di agrofarmaci ha posto l’attenzione sull’esigenza di registrare formulati ad hoc. Tuttavia utilizzando alcuni formulati granulari autorizzati per uso su piante ornamentali e/o in vivaio al terreno contro altri insetti tellurici, si può collateralmente ottenere un buon effetto eradicante anche nei confronti della cocciniglia. La lotta chimica quindi presenta delle criticità, che nel 2021 sono state prontamente analizzate dal SFR in sinergia con alcune società di agrofarmaci, al fine di individuare sostanze attive insetticide con un potenziale profilo di efficacia nella matrice terreno sulle cocciniglie. Si auspica che si pervenga alla registrazione di qualche formulato insetticida su R. hibisci, anche temporaneamente ricorrendo all’art. 53 del Regolamento (CE) 1107/2009 riguardante situazioni di emergenza fitosanitaria. Allo stato attuale, le sostanze attive insetticide di seguito riportate, in formulazione granulare per specifico utilizzo nel terreno, possono avere efficacia anche nei confronti di R. hibisci:
Sostanza attiva | Registrazione | Target | Modalità di applicazione |
Lambda-cialotrina (formulato granulare) | Floricole e ornamentali; vivai di piante arboree | Insetti terricoli specificati in etichetta | Localizzato al terreno |
Teflutrin (formulato granulare) | Floreali e ornamentali | Insetti terricoli specificati in etichetta | Localizzato al terreno |
Informazione e divulgazione
Al fine di informare i vivaisti su questa nuova problematica fitosanitaria, sensibilizzarli ad eseguire accurati controlli e fornire loro indicazioni operative sulle misure obbligatorie di eradicazione da eseguire, nel 2021 è stata prontamente avviata una campagna di divulgazione capillare presso i vivaisti dell’area metropolitana di Catania, sia nel corso dei controlli ispettivi, sia mediante due incontri divulgativi coi gli Operatori Professionali ed i consulenti. E’ stata redatta e distribuita una scheda di riconoscimento dell’insetto, pubblicata anche nel sito web del SFR Sicilia nella sezione dedicata agli Organismi nocivi. Notizie su questa cocciniglia vengono inoltre trasmesse ai consulenti fitosanitari durante i corsi di formazione/aggiornamento previsti dal PAN ai sensi della Direttiva 2009/128/CE sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi.
Approfondimento delle conoscenze
Il caso R. hibischi ha stimolato l’esigenza di approfondimenti scientifici che il SFR ha avviato in collaborazione con il Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Gli specialisti entomologi, oltre all’identificazione puntuale della cocciniglia in questione, hanno identificato ulteriori specie di cocciniglie ipogee presenti nel nostro territorio, non considerate da quarantena, assai simili a R. hibisci e difficilmente distinguibili ad occhio nudo da quest’ultima. Si tratta di altre specie di Ripersiella e, in alcuni casi, della specie Dysmicoccus brevipes che non di rado si ritrovano negli apparati radicali di palme e di altre piante ornamentali in vaso allevate in vivaio, senza tra l’altro provocare sintomi di sofferenza delle piante.
Considerazioni conclusive
Il ritrovamento di focolai di R. hibisci, benché sottoposti a proficua eradicazione, sta creando non poche difficoltà nel comparto del vivaismo ornamentale siciliano. L’assenza di sintomi di deperimento nelle piante infestate da cocciniglie ipogee fa riflettere sulla loro reale dannosità e sul perché proprio R. hibisci sia considerato organismo da quarantena per l’Unione Europea. Il SFR ha posto all’attenzione del Servizio Fitosanitario Centrale (Masaf) tale condizione normativa che scaturisce da dati rilevati in altre aree geografiche del mondo, ma che non trovano ad oggi conferma nella realtà vivaistica della Sicilia. Necessitano, pertanto, studi approfonditi su piante allevate in isolamento (stazioni da quarantena) al fine di acquisire dati che possano andare nella direzione di una de-regolamentazione di questo organismo nocivo.
A cura di Filadelfo Conti, Giuseppe Campo, Carlo Amico – Regione Siciliana Dipartimento Agricoltura –Servizio Fitosanitario Regionale e Lotta all’Agropirateria – Le foto sono state fornite dall’Osservatorio Malattie delle Piante di Acireale
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