Terrà

Psr Sicilia
La zootecnia iblea deve essere anche volano di investimenti e innovazione

di Concetta Pizzo*

Sono circa trecento le aziende zootecniche che nella provincia di Siracusa hanno partecipato al bando Psr Sicilia, misura 14 (sottomisura 14.1), segno che la zootecnia in questo territorio è abbastanza presente, soprattutto nella zona montana tra i territori dei comuni fra Noto, Palazzolo Acreide, Cassaro, Ferla e Buccheri. Zootecnia che in questo contesto svolge un ruolo fondamentale nella salvaguardia e nel presidio del territorio, nella prevenzione degli incendi, nella regimazione delle acque ma soprattutto nel mantenere e sviluppare un settore agricolo ed una economia nella produzione di prodotti agroalimentari di eccellenza. Prima fra tutte la salsiccia di maiale di Palazzolo, già Presidio Slow food, e le carni bovine, oggetto recentemente di uno studio, insieme con l’ente di ricerca Corfilcarni (Consorzio di Ricerca Filiera Carni e Agroalimentare) grazie alla misura 16 (sottomisura 16.1) del Psr Sicilia

Il progetto, in sintesi, prevede il riutilizzo degli scarti dell’ortofrutta nell’alimentazione del bovino da carne e la migliore tecnica di maturazione delle carni tramite cellette di frollatura. L’azione, se consolidata nel contesto territoriale attraverso il coinvolgimento di diverse figure professionali, potrebbe non solo ridurre gli scarti orto-futticoli da inviare in discarica ma anzi contribuirebbe a valorizzarli e, cosa ancora più importante, attenuare la difficoltà nel reperimento dei foraggi e dei mangimi, sia per le congiunture economiche ed energetiche ma anche per una ripetuta serie di avversità climatiche ed ambientali, quali le prolungate siccità autunnali e gli incendi estivi. Motivo per cui spesso molti allevatori sono costretti a inviare al macello gli animali prima del termine della fase di finissaggio.

Un progetto in cantiere è quello del moderno frigomacello, costruito nei pressi di Palazzolo Acreide, che potrebbe diventare un centro regionale per la lavorazione delle carni

Un altro progetto invece in cantiere, è relativo all’utilizzo della moderna struttura del frigomacello, costruito nei pressi di Palazzolo Acreide, che potrebbe diventare un centro regionale per la lavorazione (sezionamento-frollatura- confezionamento) delle carni. Inoltre, nell’ottica di tutela del patrimonio zootecnico, operatori del settore (imprenditori e veterinari) mostrano preoccupazioni sulla probabile diffusione di malattie contagiose, trasmesse dallo sconfinamento degli animali selvatici. Per questo auspicano che nella prossima programmazione comunitaria possano trovare aiuti per la protezioni dei propri allevamenti, spesso allo stato semibrado, attraverso recinzioni e/o altri strumenti di contenimento.

Quello che è certo è che se tra il 1700 e il 1800 l’economia nella coltivazione del grano ha prodotto nel territorio ibleo un capolavoro di pregio come l’architettura barocca, patrimonio Unesco, oggi la zootecnia deve continuare a svolgere il ruolo di mantenere una comunità ed un territorio in grado di attrarre non solo dal punto di vista architettonico ed agroalimentare ma anche per apportare investimenti e nuove risorse economiche, culturali e imprenditoriali.

*Dirigente UOS14.03

©RIPRODUZIONE RISERVATA





Vuoi ricevere gli aggiornamenti di Terrà per email?

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Post a Comment