Terrà

Il progetto "Spremo"
La battaglia contro la Xylella, un’app e tanta tecnologia per proteggere gli olivi siciliani

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Metodi innovativi per una diagnosi precoce delle malattie che possono attaccare gli olivi siciliani, con l’obiettivo di potere intervenire in maniera efficace quando ancora il tempo è dalla parte delle piante e quindi degli agricoltori, per mettere in atto dunque un rapido ed efficiente intervento con e proteggere tutto il settore olivicolo siciliano.

Con questo intento è nato il progetto “Spremo”, finanziato dalla Sottomisura 16.1 del Psr Sicilia 2014/22, e che vede come capofila l’Oleificio San Calogero e che si sviluppa tra le province di Agrigento e Trapani (Sciacca, Ribera, Partanna e Castelvetrano, oltre naturalmente a Trapani e Agrigento), quelle che storicamente sono le zone siciliane dove crescono più olivi.

E quando si parla di innovazione si parla di nuove tecnologie che, in campo olivicolo, non sembrano avere ancora trovato troppe porte aperte. Il lavoro di Spremo è dunque quello di colmare un deficit tecnologico che riguarda questo tipo di colture.

Tutto ha preso il via dallo sviluppo e dalla progettazione di un app mobile e a raccontarlo è Antonio Giovino, responsabile scientifico e primo ricercatore del Crea Difesa e Certificazione di Palermo. “Le aziende partner hanno installato questa applicazione sui cellulari – spiega Giovino – e, tramite segnalazioni con fotografie georeferenziate hanno cominciato a comunicare direttamente agli esperti i sintomi di un olivo che possono essere indice di ipotetici stress”.

Di fatto gli olivicoltori sono già esperti in materia e pronti ad intervenire nella maggior parte dei casi, ma l’applicazione è stata messa in campo per le emergenze, come è in questo momento storico la lotta alla Xylella fastidiosa, una malattia nuova e in espansione, della quale si sa ancora poco sui campi e sulla quale diventa fondamentale agire rapidamente. La Xylella vive e si riproduce all’interno dei vasi xilematici delle piante compromettendo fino alla morte la vitalità degli olivi e di fatto determina già una nuova emergenza sui terreni su cui vengono coltivati gli olivi.

L’app contiene inoltre una sorta di enciclopedia delle patologie che hanno a che fare con le piante, con tanto di descrizioni e foto, in maniera tale che gli agricoltori possano essere già nelle condizioni di fare dei raffronti. A ricevere le segnalazioni sono poi gli esperti del Crea e dell’Università degli Studi di Palermo che possono agire velocemente.

Ma Spremo si è mosso anche su altri settori. “Abbiamo messo in campo un laboratorio portatile per diagnosticare in tempi brevi e a bassi costi la presenza o assenza di alcune malattie, con monitoraggi su tutte le aziende e abbiamo inserito nei frantoi un metodo di analisi qualitativo degli oli, per vedere per esempio il ph, l’acidità, o i polifenoli che ne determinavano il livello qualitativo, per differenziare che diverse partite di oli e fare quindi uno stoccaggio differenziato”, dice ancora Giovino.

Il progetto dura ormai da quattro anni e si avvia alla conclusione, ma ha recentemente avuto un anno di proroga per ulteriori collaudi, visti i risultati promettenti e a settembre, in un convegno con un data ancora da individuare, potranno essere presentati ufficialmente tutti i dati, prima che prenda il via la campagna olivicola.

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