Terrà

Il progetto Pipmad
Innovazioni agricole in Sicilia, innesti erbacei per colture più resilienti e produttive

In agricoltura la ricerca della sostenibilità non è più procrastinabile e in Sicilia sono tanti i progetti che la mettono al centro di studi che mirano all’individuazione di sistemi colturali orticoli efficienti, alternativi ed ecosostenibili. E’ così per il progetto PIPMAD finanziato dalla Sottomisura 16.1 del PSR Sicilia 2014/2022. Al centro della sperimentazione melanzane (solanum melongena) e melone cantalupo (cucumis melo var. cantalupensis), prodotti sui quali sono stati impiegati innesti erbacei, il cui utilizzo ha fatto ottenere resistenza alle avversità bioetiche e abiotiche, adattabilità a condizioni ottimali di crescita, capacità e stabilità produttiva, qualità delle produzioni e migliore utilizzazione delle risorse interne al sistema come l’azoto.

“In questa fase – spiega a Terrà il professore Leo Sabatino, professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura dell’Università di Palermo e membro del comitato scientifico del Corissa, partner del progetto – abbiamo completato tutte le prove sperimentali previste nel piano. In sintesi l’obiettivo era quello di valutare, tramite specifiche combinazioni, l’innesto e il portainnesto per il melone canatalupo e la melanzana al fine di per incrementare l’efficienza e l’uso delle risorse e dell’azoto senza mortificare la resa e qualità dei frutti”. Il progetto prevedeva prove sperimentali da condursi sia fuori suolo che in piena terra, in entrambi i casi all’interno di una serra, con diverse combinazioni di innesto e portainnesto.

“La prima fase della sperimentazione sul melone è stata condotta al Centro Italia – aggiunge Sabatino – poi è stato applicato il portainnesto realizzato in un sistema tipico del ragusano, sulla varietà Fiola. Nel primo anno abbiamo osservato la formazione di masse iperplastiche che hanno ridotto gli scambi idrici tra innesto e portainnesto e quando le temperature sono salite le piante hanno cominciato a collassare. Nel secondo anno abbiamo utilizzato un portainnesto più commerciale e abbiamo cominciato a raccogliere invece quei risultati che dovremo considerare entro l’autunno per trasformarli in dati da diffondere alle aziende”.

Per quanto riguarda la melanzana il gruppo di ricerca si è affidato ad esperienze scientifiche portate avanti proprio dal team di ricerca guidato da Sabatino, condotte su specie selvatiche affini alla melanzana. Anche in questo caso, è stato fatto un controllo su un non innestato, un innestato e un autoinnestato, e quello che è emerso è che per la specie Solanum aethipicum si sono ottenute delle stimolazioni interessanti relative agli aspetti della crescita delle piante, riguardanti la crescita e il vigore delle melanzane.

A questo punto PIPMAD è al rush finale, quello in cui si stanno studiando tutti i dati, non solo quelli osservabili da chi si è preso cura delle piante, ma anche quelli che si ottengono in laboratorio andando a studiare il profilo dei minerali, degli acidi organici e dei polifenoli. Saranno queste ultime osservazioni che permetteranno di pubblicare tutti i risultati, e questo dovrebbe avvenire all’inizio dell’autunno, secondo il cronoprogramma del gruppo. Poi si passerà alla fase divulgativa, con eventi dedicati alle aziende.

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