Terrà

Nuove opportunità
Il tartufo in Sicilia, tutto pronto per conseguire il patentino per gli addetti ai lavori (e non solo)

di Daniela Accurso

In fase di approvazione il regolamento attuativo, adesso si parte. Il tartufo non è una prerogativa delle più accreditate regioni del centro Nord. Chi ama il suo sapore sa che si tratta di un fungo che nasce sotto terra, cresce negli apici radicali di alcuni alberi, come le querce e i noccioli. Le sue varietà sono diverse, come i suoi costi. Chi non conosce l’esistenza del tartufo di Norcia? Pregiatissimo e inavvicinabile. Ma anche la Sicilia può diventare una regione conosciuta per il tartufo. Le qualità del fungo sono così diverse che trovano l’humus anche nell’Isola: dai monti Sicani, ai Nebrodi, passando per le Madonie,  luoghi che si prestano  bene alla nascita dei funghi del genere tuber, alla loro crescita e anche alla fase di lavorazione.

Cane da tartufo

Mito e storia si intrecciano nel corso dei millenni fino ad arrivare a Tommasi di Lampedusa nel suo Gattopardo. Per quanto riguarda l’apporto delle Istituzioni regionali, dopo vicissitudini legate a fasi intermedie, riprese dei lavori e approfondimenti, il  tartufo oggi è una realtà. Meta di studio della Regione Siciliana che ha difatti preparato, nelle settimane scorse, un regolamento esplicativo. Secondo una tempistica a breve termine, come spiega l’esperto, Destrino Giuseppe Papia, finalmente si potrà istituire una commissione ad hoc per accedere a un vero e proprio esame, al fine di conseguire il patentino, sia per gli addetti ai lavori che per gli amatori.

Attualmente da segnalare un mercato abusivo parallelo per l’acquisto del tartufo che mette in seria difficoltà i ristoratori, necessitati a esibire sempre cedole di acquisto delle materie prime. Nello schema dell’assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana, a questo proposito, si farà luce su una nuova figura. Gli interessati seguiranno l’iter per sostenere gli esami, per cui dovranno versare una tassa, al fine di conseguire il brevetto, il costo va da 50 a 150 euro. Prevista una preparazione al test, rivolta agli esaminandi, a cura di enti di ricerca e associazioni riconosciute nel territorio nazionale, senza fini di lucro, autorizzati dall’assessorato regionale competente.

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