Terrà

Il misterioso chicco di grano nelle pagine di Peppino Bivona

Nessuna coltura come il grano ha segnato così profondamente la storia dell’alimentazione in tutto il bacino del Mediterraneo. Questo cereale ha inciso fortemente sulle vicende storiche della nostra civiltà, con i suoi risvolti economici, politici e sociali. Da secoli il grano caratterizza lo scenario del paesaggio agrario meridionale, dal latifondo al feudo: estensioni sconfinate, quasi una monotonia dominata della sola monocoltura cere agricola: luoghi spogli caratterizzati dalla totale assenza di un albero o di una casa. Ma perché questa coltura ebbe ed ha, tanto successo? Quali caratteristiche peculiari ne hanno assegnato un primato merceologico e mercantile? Cos’ha di strategico questo chicco di grano? In questo contesto, Peppino Bivona, profondo conoscitore delle tematiche legate al territorio, all’identità, alla storia, dalla cultura locale all’alimentazione, ci consegna un’altra opera, “Chicco di Sole”, libro con la prefazione di Giuseppe Barbera, l’introduzione di Nicola Cacioppo, e la postfazione di Nino Sutera.

“Abbiamo immaginato – afferma l’autore – di proporvi un viaggio per una destinazione incerta, approssimata, senza una precisa meta, come si conviene a un curioso viandante, un percorso in compagnia del chicco di frumento, scegliendo i camminati occasionalmente, giorno dopo giorno attraverso la mitologia, la storia, la tecnica, raccontarvi le complesse e complicate vicende che hanno accompagnato il mondo agricolo nel suo rapporto con questa strana merce: il grano. Sì, davvero strana per la sua doppia natura: di merce e mezzo di produzione. Ma ancora più strana e curiosa è la sua origine – prosegue Bivona -: non esiste allo stato selvatico, il grano non ha un “antenato” cosi come c’è l’ha il pomodoro, o la patata. Questo accidente botanico, ha stimolato la fantasia di scrittori come Mauro Biglino, che lo vorrebbero un singolare dono degli ‘extraterrestri’. In verità la nascita del moderno grano si deve a un paio di incidenti genetici, avvenuti in tempi diversi, a causa del mancato sdoppiamento de corredo cromosomico all’interno delle cellule germinali. Poi il lento processo di addomesticamento iniziato già12.000 anni fa, ha caratterizzato la nascita dell’agricoltura. Lo troviamo diffuso in quasi tutto il mondo e assieme ai riso e ai mais costituisce la base dell’alimentazione per la nostra umanità. Il nostro intento è aprire delle finestre, offrirvi una narrazione libera e originale con una visione aperta, articolata sulle tematiche relative al grano e ai suoi prodotti derivati, alle vicissitudini umane a esso legate, in una esposizione dinamica priva di rigidi, noiosi, schemi didattici” conclude lo scrittore.

Le università rurali

Peppino Bivona di Menfi, agronomo, giornalista, è presidente della Libera Università Rurale dei Saperi& dei Sapori Onlus, che proprio quest’anno celebra i primi dieci anni di vita. Nel corso degli anni e delle esperienze, il concetto di European Rural University si è addensato e arricchito, come si accompagna un mondo rurale in profonda trasformazione. Infatti, le aree rurali sono diventate multifunzionali per la loro potenzialità e rappresentano la posizione strategica delle politiche di sviluppo locale. L’Università rurale unisce tutte le forze nelle zone rurali, persone e istituzioni socio-economiche, in un unicum innovativo nel preservare le tradizioni locali, in cui è in grado di raccogliere tutte le logiche di azione, della formazione, della ricerca, della capitalizzazione delle esperienze, in quanto consente di individuare, confrontare e analizzare le iniziative locali dello sviluppo.

Sono conosciute come università rurali e il loro impianto è in auge in tutta Europa. La loro origine risale alla metà dell’Ottocento negli Stati Uniti, dove la creazione di immensi campus pluridisciplinari obbligò ad allontanare sempre di più l’università dai nuclei urbani. In Europa la prima Università rurale è nata in Francia, nel 1975. La prima Università rurale, organizzata in sessioni regionali, diventa un esperimento nazionale nel 1983. Il gruppo Northern Ireland (Irlanda del Nord) ha finanziato la creazione di una “università rurale” incentrata sui bisogni concreti dell’economia delle zone rurali dell’Irlanda del Nord. In questo contesto che si inserisce la mission e la vision della lurss che ha plasmato il necessario dialogo fra “la conoscenza dell’imparato” e “la conoscenza delle esperienze”, tra teoria e prassi.

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