Gal Terre Normanne, riuso acque reflue di Corleone e Marineo per l’agricoltura
Riunione operativa del tavolo di lavoro promosso dal Gal Terre Normanne insieme con l’università di Palermo (Dipartimento di Ingegneria) rappresentata dal professore Giorgio Mannina, i comuni di Corleone e Marineo rappresentati dai sindaci Nicolò Nicolosi e Franco Ribaudo, l’Amap, il Consorzio di bonifica e l’Ati per predisporre il completamento del progetto di riutilizzo delle acque reflue nei comuni di Corleone e Marineo che il Gruppo di azione locale con sede a Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo, presenterà a dicembre per ottenere un finanziamento da un milione e mezzo di euro di fondi europei nell’ambito del Programma di sviluppo rurale dell’assessorato regionale Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea.
L’iniziativa consentirà di distribuire agli agricoltori l’acqua proveniente dai due depuratori di Corleone e Marineo già inseriti nel progetto europeo Wider-Uptake – partito a maggio del 2020, finanziato dalla Comunità europea con oltre 11 milioni di euro di cui un milione e mezzo all’università di Palermo – che guarda le acque reflue come una miniera da cui recuperare materie prime in via d’estinzione come azoto e fosforo, promuovendo un’economia circolare per dare valore all’acqua e a tutte le sue sostanze. In pratica, pensare al depuratore come una bio-raffineria: un’industria da cui recuperare risorse, a partire da compost e fertilizzanti.
L’intenzione dei partner dell’iniziativa adesso è quella di fare arrivare concretamente l’acqua depurata nei terreni: la tecnologia sarà messa a punto con un progetto pilota, modulabile, che partendo da Corleone e Marineo potrà poi essere replicato a beneficio degli altri comuni del Gal Terre Normanne, con l’ambizione di poterlo estendere in tutta la Sicilia che nel corso degli anni è stata sanzionata dall’Unione europea per mancati ammodernamenti degli impianti di depurazione.
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