Terrà

Emergenza idrica
Gestione della fauna: la Regione Siciliana attiva nuovi provvedimenti

Incontro a Palazzo d’Orleans tra il presidente della Regione Siciliana e i vertici delle organizzazioni di categoria agricole: Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri. Al centro della riunione, alla quale erano presenti anche il capo di gabinetto della Presidenza, il capo della segreteria particolare e il dirigente generale del dipartimento regionale dell’Agricoltura, l’attuazione condivisa di una serie di provvedimenti contro l’emergenza idrica messi in campo dal governo regionale a favore del settore agricolo e zootecnico.

Per quanto riguarda l’erogazione dei contributi (pari a 10,5 milioni di euro) per l’acquisto di foraggio per gli animali, si procederà attraverso il rilascio di un voucher a ogni allevatore in proporzione al numero di capi di bestiame e alla criticità della siccità nei vari territori. A breve verrà firmato il decreto che, dopo il parere della commissione “Attività produttive” dell’Ars, sarà operativo entro un paio di giorni. Il meccanismo prevede la possibilità di prelevare il fieno direttamente in un unico punto raccolta individuato nella zona del Dittaino.

Renato Schifani

In tema di bonifica, via libera all’ingresso delle organizzazioni di categoria nella “cabina di regia” per la programmazione e la gestione dei Consorzi. Accolta anche la richiesta di adozione, ai sensi della normativa nazionale, di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica, e in particolare cinghiali e suidi, che continuano a danneggiare le coltivazioni nonostante gli abbattimenti autorizzati.

Il presidente della Regione ha inoltre deciso di costituire un apposito “tavolo politico” che si riunirà periodicamente per discutere e trovare le soluzioni alle questioni più rilevanti del settore. Nella prima riunione, programmata già tra una decina di giorni, si affronterà il tema della modifica del Psr, con la possibilità di poter finanziare agli agricoltori la costruzione di laghetti aziendali, nuovi pozzi, mini dissalatori, oltre all’utilizzo delle acque reflue. Una variazione al Programma di sviluppo rurale che ha già avuto il via libera dall’Ue in occasione del Comitato di sorveglianza che si è svolto nei giorni scorsi a Taormina.

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