Cooperazione tra imprese turistiche nelle aree rurali, in Sicilia si cambia
di Maria Sabrina Leone
La misura 16 Cooperazione, grazie alla sottomisura 16.3., sembra portare a casa altri importanti risultati in termini di obiettivi raggiunti. L’ambito di riferimento è il turismo nelle aree rurali e l’analisi di alcune progettualità in atto, generate dall’attuazione della stessa sottomisura, rivela importanti segnali di novità e cambiamenti socio-economici. “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”, noto proverbio cinese, pare abbia ispirato filosofia e contenuti metodologici di tre progetti proposti e approvati a valere sulla sottomisura in questione che del resto occorre ricordare, promuove la cooperazione di imprese e la creazione di economie di scala, finanziando quasi esclusivamente attività di animazione, consulenza, formazione o attività ad esse assimilabili.
Anche il momento dell’avvio delle iniziative in esame, andando contro corrente, è avvenuto a maggio dello scorso anno, ovvero in piena pandemia, quando dall’intero settore dei viaggi e turismo, immobile ed in piena crisi, sembrava levarsi una unica voce fondamentalmente legata alla richiesta degli aiuti di Stato. Invece, gli operatori turistici riuniti nei tre distinti Gruppi di Cooperazione generati dalla 16.3, decidono con coraggio di non aspettare, di volere credere nella ripartenza e, sostenuti dall’amministrazione della Regione Siciliana, flessibile ed efficiente, rispetto ai luoghi comuni, avviano tutte le attività programmate in modalità webinar.
Cos’è la sottomisura 16.3
Tra le misure del PSR 2014-2020 finalizzate ad innescare, attraverso il rafforzamento del tessuto produttivo turistico, processi di sviluppo economico nelle aree rurali, un ruolo molto importante è senza dubbio quello potenzialmente giocato dalla sottomisura 16.3. Figlia “minore” della conosciutissima Misura 16 Cooperazione, per via dell’esigua dotazione finanziaria, la sottomisura ha una dicitura molto lunga Cooperazione tra piccoli operatori per organizzare processi di lavoro in comune e condividere impianti e risorse, nonché per lo sviluppo/la commercializzazione del turismo ed in Sicilia, una storia di attuazione altrettanto lunga. Il Bando viene infatti pubblicato per la prima volta ad ottobre del 2017 ma l’approvazione della graduatoria definitiva delle domande ammissibili arriva quasi due anni dopo, a maggio del 2019. Il concetto di cooperazione non sembra attirare particolarmente il tessuto produttivo regionale: le domande pervenute al Dipartimento sono infatti appena una trentina, di cui solo poco più della metà risulta essere ammissibili. Quasi un terzo degli ammessi non supera l’istruttoria e solo nel 2020, qualche gruppo di cooperazione incomincia ad avviare le attività progettuali. La sottomisura pur sostenendo la creazione di economie di scala sia in campo agricolo, sia in campo turistico, ha visto vertere, la maggior parte delle proposte ammesse, su una progettualità legata al turismo. Si tratta prevalentemente di partenariati costituiti da operatori dello stesso comune, in alcuni casi localizzati in comprensori ben definiti. In tre casi, le proposte hanno invece obiettivi di cooperazione ben più ambiziosi, volti alla costituzione di Reti di imprese a livello regionale. Ed è notizia recente che proprio le Reti di impresa generate dalla sottomisura abbiamo, dopo oltre un anno di attività sul campo, realizzato addirittura i primi marchi di qualità turistica a valenza regionale. Sembra dunque che nonostante la modesta dotazione finanziaria, la sottomisura sia riuscita a raggiungere in pieno i propri obiettivi.
Il primo passo è il lancio in web conference, introdotta dal dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta alla presenza e con gli auspici inviati anche dagli altri due suoi colleghi (Turismo e Attività produttive) e di alcuni significativi testimonial come il conduttore Rai Massimiliano Ossini, noto per l’impegno giornalistico per le attività sportive all’aria aperta, la giornalista Stefania Petix con il suo fedele bassotto e la blogger Milly Marchione, nota influencer per migliaia di mamme con bambini.
I tre progetti si rivelano sin da subito, come una nuova ed importante opportunità per rafforzare la cooperazione tra operatori economici nelle aree rurali dell’Isola. Sono proposti da Reti d’impresa, già questa novità assoluta vista la diffusa abitudine di creare ATS per l’utilizzo di fondi pubblici, e annunciano la volontà di perseguire, grazie al finanziamento pubblico, degli obiettivi di specializzazione aziendale e territoriale nelle aree rurali su quelli che, a ben ragione, si consideravano già allora come ora, i prodotti di vacanza a maggior sviluppo nel prossimo futuro in Sicilia: il turismo delle famiglie con bambini, il turismo attivo e sportivo ed il turismo pet-friendly (con animali al seguito).
Attraverso un lungo percorso formativo e di assistenza tecnica, durato quasi 18 mesi, e con un investimento economico, necessario per l’acquisto di nuove dotazioni e merchandising, sostenuto interamente dalle imprese, le tre Reti, imponendo rigide procedure, hanno creato tre nuovi marchi di qualità turistica, denominati: KIDSICILY, ATCIVE SICILY e PET&TRAVEL Sicily
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