Controlli su grano
A Pozzallo check point navi cargo. Zooprofilattico e Noras, efficienza e sicurezza
In queste settimane è il grano siciliano a fare parlare di sé e gli occhi sono tutti puntati sul porto di Pozzallo, dove una nave canadese attende di sapere se potrà o meno scaricare le 30mila tonnellate di grano custodite al suo interno (27mila di grano duro e 3mila di grano tenero). A stabilirlo saranno gli esiti dei controlli che verranno eseguiti dall’Istituto Zooprofilattico di Palermo sui campioni prelevati dagli agenti del Noras, il nucleo operativo regionale agroalimentare di Sicilia che fa parte del Corpo Forestale della Regione Siciliana, disposti dagli assessorati regionali dell’Agricoltura e del Territorio e Ambiente.
Controlli straordinari? Assolutamente no, perché in Sicilia da quasi vent’anni niente sbarca senza avere superato rigidi controlli. L’inghippo è che gli standard sono fissati dall’Unione europea e, purtroppo, mal si adeguano alla straordinarietà dei prodotti nati e cresciuti nelle campagne siciliane. “In questo mese di febbraio – spiega a Terrà Federico Ferlito, comandante del Noras – i controlli sono stati tre, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario. L’1 e il 23 di febbraio li abbiamo effettuati su navi croate che trasportavano 3mila tonnellate ciascuna di grano tenero; lunedì 26, abbiamo lavorato a questo super carico canadese”.
Negli ultimi 10 anni, Ferlito ha infatti memoria di un unico mancato sbarco: “Solo nel 2018 abbiamo impedito a una nave di scaricare il suo grano. Si trattava di un cargo provenienti dal Kazakistan che trasportava frumento letteralmente ricoperto dalla muffa, comparsa probabilmente a causa delle piogge e di un cattivo stoccaggio del cereale nel corso del viaggio” Un “caso isolato” lo etichetta il comandante dei Noras. Il grano che arriva al porto di Pozzallo viene destinato ai mulini siciliani che lo hanno ordinato. Nel 2023 sono stati otto i controlli eseguiti dal Noras, per altrettanti carichi di grano estero e le analisi non hanno mai evidenziato irregolarità.
Un lavoro di routine, per gli agenti del Noras. “E’ lo stesso da anni, preleviamo i campioni e, grazie alle analisi multiresiduali su questi, verrà evidenziata l’eventuale presenza di glifosato, pesticidi, erbicidi, metalli pesanti e tossine in quantità superiori a quelle tollerate dalla legge – prosegue il comandante -. Ma questo non succede quasi mai, perché oltre ai controlli che vengono fatti all’attracco ne vengono fatti altrettanti nei paesi d’origine, per evitare di affrontare viaggi dispendiosi con il dubbio di non potere consegnare i carichi”.
“Generalmente preleviamo sei campioni, per un totale di 2 chili di grano – spiega infine Ferlito – viene rilasciato un verbale e quanto abbiamo prelevato viene inviato ai laboratori. Se il campione è conforme il nostro lavoro è finito”. L’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Luca Sammartino tiene a “ringraziare gli uomini del Corpo forestale” per il lavoro che svolgono. “La Regione c’è e vigila con attenzione sulla qualità di questo grano – afferma l’esponente del governo Schifani – per tutelare i nostri produttori dalla concorrenza sleale e la salute dei consumatori messa a repentaglio da prodotti di scarsa qualità”.
Apprezzamento per il servizio svolto dal Noras arriva anche dall’assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana che, proprio in merito al grano canadese di cui si attendono i risultati di laboratorio, parla di “questione delicata che ha risvolti sanitari oltre che economici”. “Useremo tutti mezzi che abbiamo a disposizione per difendere la nostra agricoltura dalla concorrenza sleale e per proteggere la salute dei siciliani”, sottolineando che il governo regionale “manterrà una vigilanza costante affinché la Sicilia non subisca una colonizzazione selvaggia in materia di cibo che danneggia la nostra salute e la nostra economia”. Intanto, la prossima settimana dovrebbero arrivare dall’Istituto Zooprofilattico di Palermo i risultati degli esami dei campioni di grano prelevati dalla nave canadese, al momento attraccata a Pozzallo.
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