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Controcorrente nella terra del vento, dal sesamo biologico all’ecomuseo: il sogno agroecologico di Capo Granitola

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di Dario Cataldo

In un angolo di Sicilia dove il vento soffia con vigore e la terra rossa profuma ancora di storie antiche, un uomo e una donna hanno scelto di restare. Anzi, di tornare. Di rimettere radici nel senso più autentico del termine, là dove la natura detta ancora il ritmo delle stagioni e il futuro si coltiva con pazienza, le mani nella terra e lo sguardo rivolto lontano. È qui, sul Capo Granitola, che nasce l’avventura agricola di Alessandro Scibetta e sua moglie Laura Angileri: un viaggio cominciato quasi quindici anni fa, dopo tre anni trascorsi all’estero, con una scelta controcorrente quanto coraggiosa — quella di tornare in Sicilia e inventarsi un nuovo modo di vivere e lavorare.

Alessandro Scibetta

L’azienda agricola Capo Granitola non è solo un’attività produttiva: è un manifesto esistenziale. “Volevamo dare un senso alla nostra presenza in campagna”, racconta Scibetta. “Non si trattava semplicemente di coltivare, ma di custodire un territorio, di abitarlo in modo consapevole e rispettoso”. Sui terreni incolti della piana trapanese, ereditati dalla famiglia di Laura, un tempo destinati alla cerealicoltura o lasciati a margine delle vigne storiche di Marsala, prende così forma un modello agricolo radicalmente alternativo.

In un’epoca dominata da serre in plastica e monocolture industriali, Capo Granitola sceglie la strada della complessità: quella dell’agroecologia. “Abbiamo cominciato a sperimentare sin da subito – spiega l’imprenditore – pratiche di agricoltura naturale e contadina, cercando di comprendere quali colture fossero in grado di dialogare davvero con il microclima particolare di quest’area”. Un’area difficile: bellissima, ma segnata da forti venti di scirocco e ponente che flagellano la pianura, rendendo ardua la coltivazione in autunno e inverno.

Da questa sfida nasce la decisione di puntare sulla tarda primavera e sull’estate, organizzando una rotazione colturale che oggi è diventata un marchio di riconoscibilità: sesamo bianco biologico — prodotto in quantità e qualità tali da renderli tra i pochi produttori europei di olio di sesamo — alternato ad ortaggi tradizionali come aglio rosso, cipolla rossa, e colture più particolari come il topinambur e la patata americana dolce, Ipomea batatas.

“Il sesamo per noi è stato una riscoperta identitaria”, racconta ancora a Terrà, Alessandro. “Una cultura antica, araba, che in Sicilia aveva una sua tradizione ma che è stata abbandonata perché poco remunerativa. Noi l’abbiamo riportata in campo e oggi il nostro sesamo, partito da semi indiani, è stato endemizzato tanto da essere considerato, dall’Università di Palermo, un germoplasma autoctono siciliano”.

Ma l’attenzione all’identità non si ferma al prodotto. L’intera azienda si muove secondo i principi dell’agroecologia, con un impatto minimo sugli ecosistemi e un’altissima attenzione all’equilibrio naturale: “Non trattiamo il sesamo, e per altre colture usiamo solo zolfo e pochissimo rame, dove strettamente necessario. Rifiutiamo l’uso della plastica in campo: niente forzature, niente maturazioni precoci. Coltiviamo a pieno campo, rispettando i tempi della natura”. Anche la meccanizzazione viene tenuta al minimo, per favorire il lavoro umano e garantire occupazione regolare.

“Siamo riusciti negli anni a vendere centinaia di quintali, ma oggi preferiamo ridurre i volumi e puntare sulla trasformazione interna”. Nasce così una linea di prodotti trasformati che è una vera e propria piccola rivoluzione: olio di sesamo, confetture di cipolla, crema di topinambur, marmellate e prodotti rari come la crema di tallo, ottenuta dall’infiorescenza dell’aglio. “È un modo per valorizzare tutta la filiera e dare al consumatore finale un prodotto autentico, che viene davvero dal campo alla tavola”.

A questo si affianca un progetto culturale, sostenuto anche grazie ai fondi comunitari: “Abbiamo recuperato un magazzino rurale di fine Ottocento per farne un ecomuseo, all’interno del giardino botanico di Duna Verde. Lì faremo didattica con le scuole e con i visitatori, raccontando la biodiversità della macchia mediterranea e l’ecosistema unico della duna costiera, con le sue piante resistenti alla salsedine e al vento”.

E proprio da Duna Verde parte il secondo grande sogno di Alessandro e Laura. Un progetto condiviso con un gruppo di amici palermitani, molti dei quali incontrati ai tempi dell’università, che negli anni hanno scelto di investire in questo piccolo angolo di paradiso. “Abbiamo ceduto circa tre ettari dell’azienda per creare una società agricola autonoma, Duna Verde, con l’ambizione di realizzare un giardino botanico scientificamente orientato, ma anche esteticamente integrato con il paesaggio. Davanti al mare, sulla costa di Pozzitello, all’interno di un sito di interesse comunitario, stiamo costruendo un luogo che sia insieme produttivo e accogliente”.

Duna Verde sarà infatti anche agriturismo, fitocosmesi, tisane biologiche, agriclamping: un luogo di ospitalità immerso nella biodiversità, dove il contatto con la natura si fa esperienza. “Abbiamo ottenuto il nullaosta e stiamo lavorando per partecipare al bando sulla diversificazione delle attività agricole. Vogliamo offrire a chi verrà qui non solo un posto dove dormire, ma un’immersione totale in un ecosistema agricolo sostenibile e mediterraneo”.

Capo Granitola e Duna Verde rappresentano oggi due facce dello stesso sogno: quello di un’agricoltura siciliana che non ha paura di sperimentare, che unisce tradizione e innovazione, recupero del paesaggio e produzione d’eccellenza, cultura e sostenibilità. “Non siamo agronomi”, conclude Alessandro con un sorriso, “ma da sempre pratichiamo l’agroecologia. Perché per noi fare agricoltura è un atto politico, culturale, e profondamente umano”. In un tempo in cui tutto corre, loro hanno deciso di rallentare. Di piantare semi, aspettare, e lasciare che la terra — quella vera — dica la sua.

 

Azienda agricola Capo Granitola

Località:
Contrada Pozzitello Granitola, Campobello di Mazara (Trapani)

Mobile:
+39 3383515356

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